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“Parroci, siate protagonisti di un vero catecumenato per i futuri sposi”

"Fatevi prossimi - sollecita il Papa -, con lo stile proprio del Vangelo, nell’incontro e nell’accoglienza di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi. Sul piano spirituale e morale, sono tra i poveri e i piccoli verso i quali la Chiesa, sulle orme del suo Maestro e Signore, vuole essere madre che non abbandona ma che si avvicina e si prende cura"

È stata l’esortazione rivolta stamani da Papa Francesco ai 300 parroci che. in Vaticano, hanno partecipato al corso formativo sul nuovo processo matrimoniale

Papa Francesco durante il corso formativo ai 300 parroci

Hanno partecipato in 300 parroci, stamani, al corso di formazione loro destinato sul nuovo processo matrimoniale tenuto da Papa Francesco, promosso dal Tribunale della Rota romana: «Nessuno meglio di voi – esordisce il Papa – conosce ed è a contatto con la realtà del tessuto sociale nel territorio, sperimentandone la complessità variegata: unioni celebrate in Cristo, unioni di fatto, unioni civili, unioni fallite, famiglie e giovani felici e infelici».

Di ogni persona e di ogni situazione, a detta del Santo Padre, i parroci sono chiamati ad essere compagni di viaggio per testimoniare e sostenere: «Nella maggior parte dei casi – ricorda -, voi siete i primi interlocutori dei giovani che desiderano formare una nuova famiglia e sposarsi nel sacramento del matrimonio. E ancora a voi si rivolgono per lo più quei coniugi che, a causa di seri problemi nella loro relazione, si trovano in crisi, hanno bisogno di ravvivare la fede e riscoprire la grazia del Sacramento; e in certi casi chiedono indicazioni per iniziare un processo di nullità».

Per questo, testimoniare la grazia del sacramento del matrimonio e il bene primordiale della famiglia, cellula vitale della Chiesa e della società, mediante la proclamazione che il matrimonio tra un uomo e una donna è segno dell’unione sponsale tra Cristo e la Chiesa, è stato il primo compito affidato dal Pontefice ai sacerdoti: «Tale testimonianza – precisa – la realizzate concretamente quando preparate i fidanzati al matrimonio, rendendoli consapevoli del significato profondo del passo che stanno per compiere, e quando accompagnate con sollecitudine le giovani coppie, aiutandole a vivere nelle luci e nelle ombre, nei momenti di gioia e in quelli di fatica, la forza divina e la bellezza del loro matrimonio. Non mancate di ricordare sempre agli sposi cristiani che nel sacramento del matrimonio Dio, per così dire, si rispecchia in essi, imprimendo la sua immagine e il carattere incancellabile del suo amore».

La foto di gruppo con i 300 parroci

La foto di gruppo con i 300 parroci

Questa l’esortazione di Francesco: «L’amore di Dio Uno e Trino e l’amore tra Cristo e la Chiesa sua sposa – esorta ancora Papa Bergoglio – siano il centro della catechesi e della evangelizzazione matrimoniale». E poi un’altra consegna: «Attraverso incontri personali o comunitari – invita il Sommo Pontefice -, programmati o spontanei, non stancatevi di mostrare a tutti, specialmente agli sposi, questo mistero grande».

Un altro compito particolarmente delicato affidati ai parroci è stato poi quello di: «Sostenere – chiede il Papa – chi si rende conto che il proprio matrimonio sacramentale è nullo e farsi prossimi ai giovani che preferiscono convivere senza sposarsi».

Una doppia missione: «Sia vostra cura – si raccomanda il Santo Padre, durante l’udienza in Sala Clementina – sostenere quanti si sono resi conto del fatto che la loro unione non è un vero matrimonio sacramentale e vogliono uscire da questa situazione. In questa delicata e necessaria opera, fate in modo che i vostri fedeli vi riconoscano non tanto come esperti di atti burocratici o di norme giuridiche, ma come fratelli che si pongono in un atteggiamento di ascolto e di comprensione. Fatevi prossimi, con lo stile proprio del Vangelo, nell’incontro e nell’accoglienza di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi. Sul piano spirituale e morale, sono tra i poveri e i piccoli verso i quali la Chiesa, sulle orme del suo Maestro e Signore, vuole essere madre che non abbandona ma che si avvicina e si prende cura. Anche queste persone sono amate dal cuore di Cristo. Abbiate verso di loro uno sguardo di tenerezza e di compassione».

Questa cura degli ultimi, proprio perché emana dal Vangelo, secondo il Pontefice è parte essenziale dell’opera di promozione e difesa del sacramento del matrimonio, che i parroci devono compiere: «La parrocchia – evidenzia Bergoglio – è il luogo per antonomasia della salus animarum (la salvezza delle anime)».

Infine, Papa Francesco ha ancora una volta chiesto ai parroci di essere protagonisti di un vero catecumenato per i futuri sposi, dalla preparazione al matrimonio ai primi anni dopo la celebrazione al sacramento: «Parlando recentemente alla Rota romana – rammenta – ho raccomandato di attuare un vero catecumenato dei futuri nubendi che includa tutte le tappe del cammino sacramentale, i tempi della preparazione al matrimonio, della sua celebrazione e degli anni immediatamente successivi. A voi parroci, indispensabili collaboratori dei vescovi, è principalmente affidato tale catecumenato. Vi incoraggio ad attuarlo nonostante le difficoltà che potrete incontrare».

Quindi i ringraziamenti e i saluti: «Vi ringrazio – conclude il Papa – per il vostro impegno in favore dell’annuncio del Vangelo della famiglia. Lo Spirito Santo vi aiuti ad essere ministri di pace e di consolazione in mezzo al santo popolo fedele di Dio, specialmente alle persone più fragili e bisognose della vostra sollecitudine pastorale».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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