“Pescara non costruisca solo ponti in muratura, ma ponti di accoglienza”
"Vorrei benedire questo ponte - afferma monsignor Valentinetti - perché possa avere con sé non solo la cultura di Flaiano, a cui è intitolato, ma perché possa esprimere un grande valore simbolico, ovvero che Pescara non sia solo la città che costruisce ponti in muratura, ma che costruisca ponti di ideali, ponti di solidarietà, ponti di amore, ponti di partecipazione e ponti di accoglienza"

È stato l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, ieri sera, a benedire il nuovo Ponte Ennio Flaiano: il settimo ponte che collegherà le due sponde di Pescara, il quale aprirà oggi pomeriggio alle 15 alla circolazione veicolare, fluidificando il traffico in ingresso e in uscita dalla città consentendo un collegamento con il Raccordo autostradale Pescara-Chieti anche ai veicoli provenienti dall’area di risulta e da nord.
L’importante opera pubblica, realizzata dall’impresa Di Vincenzo al costo di 13 milioni di euro, al mattino ha visto la scopertura della targa, recante il nome di Flaiano, da parte del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio e in serata ha visto il taglio del nastro da parte del presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, del sindaco di Pescara Marco Alessandrini, del vice sindaco Antonio Blasioli, del presidente del Consiglio Comunale Francesco Pagnanelli e del presidente della Provincia Antonio Di Marco.
Ma poco prima, appunto, la benedizione del ponte: «Penso – esordisce il presule – a tutte le generazioni precedenti che hanno voluto costruire ponti su questa città, prima di tutto perché ce n’era bisogno e poi perché, come ha detto il sindaco Alessandrini, il ponte non è solo un fatto di utilità, ma è un’idea di relazione tra persone».
L’arcivescovo Valentinetti ha poi ricordato come all’inizio i ponti siano serviti inizialmente per unificare due città diverse, Pescara e Castellammare Adriatico, cosa che oggi non è più necessaria: «Ma sicuramente – aggiunge l’arcivescovo – vorrei benedire questo ponte perché possa avere con sé non solo la cultura di Flaiano, a cui è intitolato, ma perché possa esprimere un grande valore simbolico, ovvero che Pescara non sia solo la città che costruisce ponti in muratura, ma che costruisca ponti di ideali, ponti di solidarietà, ponti di amore, ponti di partecipazione e ponti di accoglienza. Sì, di accoglienza, ne abbiamo bisogno quando invece si pensa sempre che questa logica debba restare ai margini della nostra vita». Da qui la preghiera finale: «Che realmente – auspica monsignor Tommaso Valentinetti – il Signore benedica quest’opera, per il simbolo e i significati che vuole portare con sè».
A richiedere fortemente la benedizione del Ponte Flaiano, il presidente della Regione Abruzzo: «Mi sembra che la città di Pescara – osserva Luciano D’Alfonso – si sia rifidanzata con il suo territorio, la sua ambizione, la sua memoria e il suo progetto. Sono molto contento, perché ho contribuito in termini coraggiosi accanto al sindaco, all’Anas, a Terna, alla Fater, accanto ai colleghi dell’amministrazione attuale e di quella precedente e di quella ancora nascitura, a mettere tutte le condizioni affinché partisse il cantiere e si potesse festeggiare. Quest’opera, ora, va consegnata nelle mani dei cittadini pescaresi perché deve educare e deve durare».
A margine il Governatore D’Alfonso, ha anche assicurato interventi immediati a beneficio delle martoriate strade provinciali: «Siamo pronti – annuncia – a raccogliere la sfida di tutta la rete viaria. Adesso una parte di viabilità di dignità statale passerà di competenza dalle Province all’Anas e noi, con il ministro Delrio, abbiamo attivato un programma ampio per fare in modo che le strade provinciali ritornino civili».