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Vocazioni: “I giovani sono le nostre periferie esistenziali”

"Sin da quando sono giovanissimi - sottolinea il presidente della Cei - va fatto capire che si è pronti a dare tutto per loro. Le periferie e, in questo caso, i giovani vanno viste come frontiere. Ce lo chiede la conversione invocata dal Papa"

Lo ha affermato ieri il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, intervenendo al Convegno

Card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della pieve e presidente della Cei

«Nei giovani va accesa la scintilla del desiderio di donarsi e non di chiudersi in se stessi. Di farsi carico di salvare gli altri. Purtroppo più vado avanti, più mi rendo conto che sono i giovani le nostre periferie esistenziali». Lo ha affermato ieri il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, durante i vespri a conclusione della prima giornata del convegno nazionale vocazionale, in programma a Roma fino a domani, dal tema “Dammi un cuore che ascolta”.

Il partecipanti al Congresso nazionale vocazionale

Il cardinale ha offerto un’omelia dopo un brano del Vangelo secondo Giovanni sul Battesimo di Gesù: «Mi hanno colpito – ha detto – le parole del Santo Padre al convegno vocazionale organizzato per i religiosi: “Ci sono molti giovani che pur appartenendo alla cultura dei selfie cercano un senso pieno alla loro vita, anche se non sempre lo cercano là dove lo possono trovare. La vocazione deve essere una proposta differenziata che risponde alle domande di ciascuno”. Sembra che il Papa parli con slogan, ma in realtà parla a fondo. Il Papa è affezionato alla parola accompagnare, camminare con l’altro. Ci chiede di risvegliare il desiderio dei giovani e farli sentire amati. Mi sembrano proposte forti e innovative su cui c’è veramente tanto da riflettere».

Secondo il porporato, tutta la nostra pastorale dovrebbe essere vocazionale: «Già lo dicevamo nel 1969 – ricorda -. Allora era innovativo. Ma oggi abbiamo approfondito meglio questa espressione, perché o la pastorale è vocazionale o non è vera pastorale cristiana». E secondo il cardinale Bassetti, la vocazione educativa non può che esprimersi in un atteggiamento di prossimità: «Sin da quando sono giovanissimi – sottolinea – va fatto capire che si è pronti a dare tutto per loro. Le periferie e, in questo caso, i giovani vanno viste come frontiere. Ce lo chiede la conversione invocata dal Papa». Il presidente della Cei ha quindi affermato: «I ragazzi sono le frecce nell’arco di Dio. Tutto quello che facciamo deve essere teso come l’arco e la freccia verso Dio».

Un obiettivo che responsabilizza sacerdoti, religiosi e laici impegnati: «Siamo chiamati – spiega monsignor Nico Dal Molin, già direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni della Cei -, con la nostra cura, ad aiutare le vite degli altri».

Mons. Nico Dal Molin, già direttore Ufficio nazionale per la pastorale delle vocazioni Cei

Quest’ultimo, partendo dal tema dell’evento, ha riflettuto proprio sul valore dell’ascolto: «Noi – osserva monsignor Dal Molin – siamo un popolo che nasce dall’ascolto. Lo stesso ascolto che porta in sé tante risposte. Papa Francesco nella Evangelii gaudium dice di vivere la personale esperienza di lasciarci accompagnare e curare, di metterci in grado di risvegliare la fiducia. A chi mi chiede cosa porto con me dopo dieci anni, rispondo che è certamente il cammino di condivisione. Credo sia la strada che permette di germogliare. Nella Chiesa, sentiamo il grido di speranza che dobbiamo imparare a raccogliere. Ci sentiamo provocati a capire chi siamo e perché siamo invitati a regalare una scintilla di verità».

Un incoraggiamento caloroso da parte del pubblico è stato rivolto a don Michele Gianola, nuovo direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale per le vocazioni della Cei: «È Dio che fa – conclude -, noi offriamo questo tempo per la Chiesa». I dibattiti delle tre giornate di convegno saranno disponibili in streaming sul sito www.vocazioni.chiesacattolica.it.

About Davide De Amicis (4360 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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