Giornata Mondiale dei Poveri, la situazione delle povertà tracciata dalla Caritas diocesana
Don Marco Pagniello: «In questi anni, come Caritas, abbiamo voluto porre l’accento sull’inclusione socio-lavorativa dei nostri accolti al fine di costruire, insieme con le persone in stato di povertà e fragilità, percorsi di accompagnamento verso l’autonomia, in grado di avviare processi di uscita dalla condizione di sofferenza economica e sociale»
In occasione della seconda Giornata Mondiale dei Poveri, la Caritas diocesana Pescara-Penne fa il punto sulla situazione delle povertà riscontrate e affrontate nei primi dieci mesi di questo 2018.
«La Giornata Mondiale dei Poveri – spiega Don Marco Pagniello, Direttore della Caritas diocesana – è un momento per riflettere ancor di più come Comunità sulle sofferenze degli ultimi».
La situazione della povertà a Pescara e nel territorio diocesano tracciata dalla Caritas parla di 1.285 persone, portatrici di molte fragilità economiche e sociali relative a povertà tradizionali e nuove povertà, che hanno chiesto aiuto presso il Centro d’Ascolto diocesano, per la maggior parte uomini. Tra gli accolti la fascia d’età più rilevante è quella tra i 35 e i 54 anni con il 52% di presenze, ma colpisce il dato dei giovani 18-34 anni che corrispondono al 25,4% degli accolti: più di 1 utente su 4 è un giovane in difficoltà socio-economica.
I bisogni riscontrati e dichiarati dagli accolti sono molteplici ed ogni persona è portatrice di più di una difficoltà che spesso risultano essere l’una conseguenza diretta dell’altra. Molto alto il dato delle problematiche occupazionali che colpisce l’85,7% delle persone, non sempre riferite ad una condizione di disoccupazione, infatti una gran parte fa riscontrare difficoltà relative a sottoccupazione, precarietà e lavoro nero che sono causa di sofferenze economiche e di reddito insufficiente, un aspetto, quest’ultimo, che in Italia coinvolge circa 9 milioni di persone. Altro aspetto molto presente tra gli accolti è quello relativo a problematiche familiari, in particolare situazioni riguardanti divorzi e separazioni traumatiche e conflitti genitori-figli. In aumento le richieste per far fronte all’emergenza abitativa costituita da mancanza di casa/alloggio, accoglienza provvisoria, provvedimenti di sfratto e abitazioni inadeguate e fatiscenti, un problema che coinvolge il 54,4% degli accolti e dei relativi nuclei familiari; in Italia si registrano 1 milione e 780mila persone in grave povertà abitativa e sono circa il 75%, in continuo aumento, le persone che spendono più di un quinto del proprio stipendio per l’affitto di una casa.
I dati della Caritas diocesana rivelano poi che per lo stesso periodo è stato erogato un totale di 54.820 pasti dalle mense Caritas di Pescara e Montesilvano – in cui sono i aumento persone italiane, soprattutto uomini – e che 281 persone sono state ospitate in accoglienza notturna presso la Cittadella dell’Accoglienza di via Alento a Pescara in cui sono state offerte un totale di 8.802 notti.
Affrontare povertà e fragilità umane significa offrire non solo aiuto più o meno diretto, ma anche opportunità fatte di progettualità condivise, attivando processi e prese in carico a medio-lungo termine.
«I numeri ci dicono che il nostro territorio vede la presenza di molteplici realtà fatte di povertà ed esclusione – continua Don Pagniello – in questi anni, come Caritas, abbiamo voluto porre l’accento sull’inclusione socio-lavorativa dei nostri accolti al fine di costruire, insieme con le persone in stato di povertà e fragilità, percorsi di accompagnamento verso l’autonomia, in grado di avviare processi di uscita dalla condizione di sofferenza economica e sociale».
Le attività di inclusione socio-lavorativa sono frutto anche della costruzione di una rete territoriale fatta di Istituzioni, enti ed associazioni e sono composte da diverse tipologie: orientamento al lavoro, attivazione diretta di tirocini, affiancamento e tutoring dei tirocinanti, accompagnamento in corsi di formazione professionale e percorsi di giustizia riparativa e messa alla prova. Dal 2013 ad oggi sono state realizzate quasi 1.500 attività per altrettante persone in stato di fragilità socio-economica.