L’arcivescovo Valentinetti inaugura un nuovo macchinario per la lotta ai tumori
"Una benedizione – precisa monsignor Valentinetti – che non va alla macchina in quanto essa rappresenta una benedizione già solo per quello che farà, ma va a tutti coloro che ne usufruiranno traendone beneficio. Come Chiesa dobbiamo interessarci alla salute della persona, perché abbiamo un ufficio della pastorale ad essa dedicato. Vedere laici che si impegnano così tanto nel volontariato mi entusiasma e mi mostra il volto di Dio"
Da mercoledì il CliniMacs Prodigy, l’innovativo macchinario per manipolare le Car-t (le cellule ingegnerizzate capaci di distruggere, al momento, le cellule tumorali ematologiche di leucemie e linfomi), ha sede all’interno dell’dell’Istituto dei tessuti e bio-banche dell’ospedale Santo Spirito di Pescara, grazie alla donazione da 220 mila euro compiuta dalla sezione interprovinciale Pescara-Teramo dell’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma (Ail) col sostegno di Ubi banca e Fondazione Pescarabruzzo: «Siamo felicissimi – commenta Domenico Cappuccilli, presidente dell’Ail Pescara-Teramo – di aver raggiunto questo ennesimo risultato, favorendo la ricerca scientifica. La macchina è finalmente arrivata dopo 16 settimane di lavorazione. Averla è stato un impegno oneroso che siamo riusciti ad affrontare facendo squadra».
La cerimonia inaugurale ha avuto il là con la benedizione impartita dall’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti: «Una benedizione – precisa il presule – che non va alla macchina in quanto essa rappresenta una benedizione già solo per quello che farà, ma va a tutti coloro che ne usufruiranno traendone beneficio. Come Chiesa dobbiamo interessarci alla salute della persona, perché abbiamo un ufficio della pastorale ad essa dedicato. Vedere laici che si impegnano così tanto nel volontariato mi entusiasma e mi mostra il volto di Dio».
La cerimonia di donazione si è svolta in presenza del direttore generale facente funzione della Asl Antonio Caponetti, dello staff sanitario e del sindaco Carlo Masci: «L’Ail – attesta il primo cittadino – è riuscita a gettare il cuore oltre l’ostacolo, compiendo un gesto di grande qualità nel costruire un percorso amministrativo che ha permesso il reperimento delle risorse necessarie per ottenere questa innovazione».
Le cellule Car-t che verranno prodotte nella Cell factory dell’ospedale civile, attraverso il macchinario di cui esistono solo altri 7 modelli attivi in Italia, saranno il futuro della terapia oncologica che, mediante la ricerca, riuscirà a risparmiare ai pazienti gli effetti collaterali della chemioterapia: «La macchina – approfondisce la dottoressa Tiziana Bonfini, responsabile dell’Istituto tessuti e bio-banche – permetterà di selezionare frazioni cellulari, incubandole ed espandendole per avere prodotti purificati come i linfociti killer (Car-t), che aggrediscono le cellule tumorali».
Un complesso lavoro di ingegneria cellulare che, però, richiederà tempo per diventare prassi consolidata: «Bisognerà adeguare i locali – precisa la Bonfini – prima di avviare due anni di sperimentazione, per avere l’autorizzazione dell’Agenzia italiana del farmaco a diventare officina farmaceutica ed essere selezionati a livello nazionale come centro di produzione Car-t».