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Papa Francesco in Iraq

"Da tempo desidero incontrare quel popolo che ha tanto sofferto; incontrare quella Chiesa martire nella terra di Abramo"

Il viaggio apostolico del Santo Padre, dal 5 all’8 marzo

Venerdì 5 marzo inizierà il primo Viaggio Apostolico dopo l’inizio della pandemia. Papa Francesco partirà per l’Iraq, una terra dal profondo significato religioso, duramente provata dalla guerra e mai raggiunto prima da un Successore di Pietro. Nel corso dei tre giorni previsti dal programma, il Santo Padre raggiungerà varie città irachene e terrà numerosi incontri.

Il Pontefice ha sempre manifestato il suo desiderio di recarsi in Iraq. «Da tempo desidero incontrare quel popolo che ha tanto sofferto; incontrare quella Chiesa martire nella terra di Abramo. – ha ribadito Francesco nell’Udienza Generale di stamane – Il popolo iracheno ci aspetta; aspettava San Giovanni Paolo II, al quale è stato vietato di andare. Non si può deludere un popolo per la seconda volta». Papa Wojtyła, infatti, nel 1999 pubblicò la “Lettera sul pellegrinaggio ai luoghi legati alla storia della salvezza”, esprimendo il desiderio di visitare durante l’Anno Santo del 2000 Ur dei Caldei, la città del patriarca Abramo, ma la grave situazione politica e la conseguente guerra non glielo permisero.

Anche oggi il Paese non versa in condizioni di completa stabilità: stamattina una base militare statunitense a ovest dell’Iraq è stata colpita da dieci razzi. «Vi chiedo di accompagnare con la preghiera questo viaggio apostolico, perché possa svolgersi nel migliore dei modi e portare i frutti sperati» ha affermato il Papa stamattina. Il direttore della Sala Stampa vaticana, Matteo Bruni, ha rassicurato sulla sicurezza del viaggio: «In ogni viaggio il Papa ha a disposizione sempre un’auto blindata. Ad ogni modo si sposterà sempre in auto chiusa ad eccezione di una auto aperta limitata all’interno dello stadio di Erbil. – ha dichiarato – Sarà rispettata ogni misura anti Covid, il viaggio si farà con la difficoltà dovuta ma il Papa vuole che gli iracheni, anche in tivù, lo possano vedere sapendo che è nella loro terra». Francesco e i giornalisti al suo seguito sono tra l’altro stati vaccinati e l’Iraq si trova in lockdown fino all’8 marzo, giorno di conclusione del viaggio apostolico.

Il pomeriggio del primo giorno – dopo l’atterraggio all’Aeroporto di Bagdad – sarà dedicato alle visite istituzionali, con un primo incontro con il Primo Ministro dell’Iraq e, a seguire, con la cerimonia ufficiale di benvenuto presso il Palazzo Presidenziale. Qui il Papa terrà una visita di cortesia al Presidente della Repubblica e successivamente incontrerà le autorità, la società civile e il corpo diplomatico. Di seguito, Papa Francesco si recherà nella Cattedrale Siro-Cattolica di “Nostra Signora della Salvezza” a Baghdad, dove riceverà i Vescovi, sacerdoti, religiosi, seminaristi e catechisti, e rivolgerà loro un discorso.

La giornata di sabato 6 marzo sarà invece all’insegna del dialogo interreligioso. Il Santo Padre si sposterà infatti a Najaf, una delle città più sacre dell’Islam sciita, in cui incontrerà il Grande Ayatollah Sayyid Ali Al-Husayni Al-Sistani, il quale aderisce a una interpretazione dell’Islam per cui religione e politica non sono unite ma divise. Questo incontro avviene due anni dopo la firma del Documento sulla fratellanza umana da parte di Papa Francesco e del Grande Imam di al Azhar Muhammed al Tayyb – appartenente invece alla fazione sunnita dell’Islam – e va a completare il dialogo che la Sede Apostolica sta compiendo con la religione musulmana nella sua interezza.

A seguire il Pontefice si sposterà presso la Piana di Ur dei Caldei, uno dei grandi centri della civiltà sumera che mantenne la propria importanza fino alla conquista di Alessandro Magno. Il sito – oggi patrimonio dell’Unesco – sorge alle sponde del fiume Eufrate ed è caratterizzato dalla presenza di una maestosa ziqqurat che farà da sfondo all’incontro interreligioso in programma. Proprio Ur fu la città di origine di Abramo, che è patriarca dell’Ebraismo, del Cristianesimo e dell’Islam; da qui sentì la chiamata di Dio e partì verso la Terra Promessa. La giornata si concluderà – tornati a Baghdad – con la celebrazione della Santa Messa nella Cattedrale Caldea di “San Giuseppe”.

Una delle trenta chiese di Mosul, tutte distrutte

Durante il terzo giorno – domenica 7 marzo – il Papa muoverà verso le zone più duramente colpite dalla guerra provocata dal sedicente Stato islamico. Il Santo Padre muoverà inizialmente verso Erbil, capitale della Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno, dove terrà un incontro con il Presidente e il Primo Ministro. Subito il Papa partirà con un elicottero alla volta di Mosul – città che fu anche capitale dello Stato islamico in Iraq dal 2014 al 2017 – dove terrà una preghiera di suffragio per le vittime della guerra; Francesco sarà poi anche a Qaraqosh, per incontrare la comunità del posto nella chiesa dell’Immacolata Concezione, che era stata distrutta dai miliziani dell’Isis, e pregare con loro l’Angelus. Infine, il Papa tornerà a Erbil per celebrare nello stadio cittadino la Santa Messa, durante la quale benedirà una statua di Maria profanata dall’Isis.

I cattolici in Iraq sono attualmente solo l’1,5% della popolazione, e al dolore della guerra si è aggiunta la persecuzione subita per mano degli jihadisti, che hanno costretto alla fuga, negli ultimi anni, oltre un milione di cristiani. «I cristiani, i cattolici in Iraq, stanno attendendo con grande desiderio il Papa. Hanno bisogno di essere incoraggiati a vivere la propria vocazione cristiana all’interno di questa realtà così difficile come l’Iraq. – ha affermato in proposito il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano – Certamente il Papa darà un incoraggiamento a questa Chiesa ad essere coraggiosa, capace di testimoniare, e farà anche un invito a rimanere proprio sul posto per dare una testimonianza della presenza».

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Classe 2000, è di Torre de' Passeri. Dopo la maturità scientifica con lode, ha conseguito, con lode e menzione di merito, il titolo di dottore magistrale in giurisprudenza. È attualmente dottorando di ricerca in Diritto civile. Da giugno 2022 è iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti.