Catechisti: “Non tutti dovranno essere istituiti, il vescovo discernerà”
"L’esercizio del ministero - indica la Congregazione per il culto divino e i sacramenti - può e deve essere regolato nella durata, nel contenuto e nelle modalità dalle singole Conferenze episcopali secondo le esigenze pastorali"
Ieri è giunta una precisazione dalla Congregazione per culto divino e la disciplina dei sacramenti in riferimento all’istituzione del ministero di catechista: «Un servizio stabile – ricorda l’organismo vaticano – reso alla Chiesa locale secondo le esigenze pastorali individuate dall’Ordinario del luogo, ma svolto in maniera laicale come richiesto dalla natura stessa del ministero. I laici che abbiano l’età e le doti determinate con decreto dalla Conferenza episcopale, possono essere assunti in modo stabile, come i lettori e gli accoliti, al ministero di catechista».
Un ministero, quello di catechista, che verrà conferito attraverso il rito di istituzione: «Che pertanto – precisa la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti -, non può essere ripetuto. Tuttavia, l’esercizio del ministero può e deve essere regolato nella durata, nel contenuto e nelle modalità dalle singole Conferenze episcopali secondo le esigenze pastorali».
E il termine “catechista” ingloba una pluralità di casistiche: «Indica – aggiunge il Vaticano – realtà differenti tra loro in relazione al contesto ecclesiale nel quale viene usato. I catechisti nei territori di missione si differenziano da quelli operanti nelle Chiese di antica tradizione. Inoltre, anche le singole esperienze ecclesiali determinano caratteristiche e modalità di azione molto diversificate, tanto da risultare difficile farne una descrizione unitaria e sintetica».
Pertanto il rito di istituzione prevede due tipologie principali di modalità d’essere catechisti: «Alcuni – puntualizza la Congregazione vaticana – hanno il compito specifico della catechesi, altri quello più ampio di una partecipazione alle diverse forme di apostolato, in collaborazione con i ministri ordinati e obbedienti alla loro guida».
Infine, non tutti i catechisti devono passare attraverso il rito di istituzione: «Non tutti coloro che vengono chiamati catechisti – conferma la Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti -, svolgendo un servizio di catechesi o di collaborazione pastorale, devono essere istituiti». A tal proposito, la disposizione è che sia il «dovuto discernimento del vescovo» a decidere chi dovrà essere istituito ufficialmente catechista.