Boschi: “Nel 2021 in Italia 170 mila ettari in fumo su 11 milioni da tutelare”
Le scuole festeggeranno la ricorrenza nei rispettivi giardini e spazi esterni e oltre 20 di esse, in tutte le regioni italiane, metteranno a dimora alberi di diverse specie. In Abruzzo è stato scelto di piantare un ulivo e la cerimonia avverrà alle 9.30 nel giardino della scuola primaria presso l’Istituto comprensivo Pescara 1, in via Casette a Pescara, ad opera dei bambini delle quarte classi della primaria: "Un gesto simbolico – sottolinea l’associazione di categoria - per ricordare il valore del verde e delle piante soprattutto alle nuove generazioni, in un momento in cui la tutela delle piante e dei boschi assume una importanza determinante e strategica per il futuro"
Oggi è la Giornata internazionale delle Foreste, istituita dall’Onu, e l’Italia è chiamata a proteggere una superficie forestale nazionale che, in 10 anni, è aumentata di circa 587 mila ettari per un totale di 11 milioni di ettari molto vulnerabili al degrado e agli incendi. Emergenze, queste ultime, che si verificano per la mancata opera di prevenzione, oltre all’incuria e all’abbandono che li trasforma in vere giungle ingovernabili.
Per questo, è importante educare alla cura del verde fin dalla tenera età. Non a caso le scuole festeggeranno la ricorrenza nei rispettivi giardini e spazi esterni e oltre 20 di esse, in tutte le regioni italiane, metteranno a dimora alberi di diverse specie per iniziativa di Campagna amica, Coldiretti, Coldiretti Donna Impresa, Consulta florovivaistica Coldiretti, Terranostra e Fondazione Univerde, unitamente a studenti e insegnanti.
In Abruzzo è stato scelto di piantare un ulivo e la cerimonia avverrà alle 9.30 nel giardino della scuola primaria presso l’Istituto comprensivo Pescara 1, in via Casette a Pescara, ad opera dei bambini delle quarte classi della primaria. Questi ultimi, infatti, stanno partecipando al progetto di educazione alimentare e allo sviluppo sostenibile promosso dal Coldiretti Abruzzo: «Un gesto simbolico – sottolinea l’associazione di categoria – per ricordare il valore del verde e delle piante soprattutto alle nuove generazioni, in un momento in cui la tutela delle piante e dei boschi assume una importanza determinante e strategica per il futuro».
L’ultimo, tra l’altro, è stato un anno nero per i boschi italiani: «Dei quali – ricorda la Coldiretti -, solo nel 2021, sono andati a fuoco ben 170 mila ettari a fronte dell’avanzata della foresta che, senza alcun controllo, si è impossessata dei terreni incolti e domina, ormai, più di un terzo della superficie nazionale con una densità tale a essere impenetrabile per svolgere i necessari interventi di manutenzione, difesa e sorveglianza».
Da qui la proposta di Coldiretti per monitorare meglio le nostre aree boschive: «Occorre creare le condizioni – illustra la Coldiretti – affinché si contrasti l’allontanamento dalle campagne e si valorizzino quelle funzioni di sorveglianza, manutenzione e gestione del territorio svolte dagli imprenditori agricoli. Un’opportunità può arrivare dall’aumento del prelievo del legname dai boschi con lo sviluppo di filiere sostenibili, in grado di tutelare l’ambiente e creare occupazione, se si considera che l’Italia importa dall’estero più dell’80% del legno necessario ad alimentare l’industria del mobile, della carta o del riscaldamento».
Ma se la foresta aumenta incontrollata, nel nostro Paese a diminuire notevolmente sono i frutteti: «Negli ultimi venti anni – conferma l’associazione di categoria – è sparita quasi una pianta da frutto su quattro, fra mele, pere, pesche, arance, albicocche e altri frutti, con un gravissimo danno produttivo ed ambientale per il ruolo che svolgono nella mitigazione del clima, anche ripulendo l’aria dall’anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10».
Il “frutteto italiano” ha visto un crollo netto del 23% nello spazio di un ventennio, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat: «Un danno economico ed occupazionale rilevante per il Sistema Paese – continua Coldiretti –, ma che colpisce anche l’ambiente, poiché con la scomparsa dei frutteti viene a mancare il prezioso ruolo di contrasto dell’inquinamento e del cambiamento climatico. Non a caso recenti studi hanno sottolineato il ruolo positivo della frutticoltura nella tutela dell’ambiente, proprio per la capacità di catturare CO2, ruolo che potrebbe ulteriormente crescere con l’adozione di tecniche colturali finalizzate non solo alla produzione di frutta, ma anche alla lotta all’inquinamento e al cambiamento climatico. Non a caso, la differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2 gradi nelle città più grandi, secondo uno studio Ispra».