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Cei: “L’Italia ha bisogno di responsabilità e partecipazione”

"L’agenda dei problemi del nostro Paese è fitta – sottolineano i vescovi rivolgendosi ai candidati -. Le povertà in aumento costante e preoccupante, l’inverno demografico, la protezione degli anziani, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, la difesa dei posti di lavoro, soprattutto per i giovani, l’accoglienza, la tutela, la promozione e l’integrazione dei migranti, il superamento delle lungaggini burocratiche, le riforme dell’espressione democratica dello Stato e della legge elettorale. È il tempo di scelte coraggiose e organiche. Non opportunismi, ma visioni. Vi invitiamo a vivere la responsabilità politica come “la forma più alta di carità”

Lo hanno affermato i vescovi italiani in un appello, rivolto ai cittadini in vista delle elezioni, diffuso dal Consiglio episcopale permanente riunito a Matera

Vescovi e cardinali - foto SIR/Marco Calvarese

Ieri i vescovi italiani, attraverso il Consiglio episcopale permanente della Conferenza episcopale italiana riunito a Matera dal 20 al 22 settembre, hanno rivolto un appello ai cittadini in vista del voto per le elezioni politiche di domenica 25 settembre: «L’Italia – affermano i presuli – ha bisogno dell’impegno di ciascuno, di responsabilità e di partecipazione. Vicini e solidali con chi soffre ed è in cerca di risposte ai tanti problemi quotidiani, rivolgiamo un appello agli elettori, ai giovani, a chi ha perso fiducia nelle Istituzioni e agli stessi rappresentanti che saranno eletti al Parlamento». In seguito i vescovi hanno ricordato le tante emergenze che affliggono il nostro tempo: «La guerra, la pandemia, la crisi ambientale e quella delle imprese, l’aumento generalizzato dei costi, il caro bollette – elencano – sono tutte questioni che ci addolorano terribilmente e ci preoccupano, perché non possiamo mai abituarci a vedere la vita calpestata». Da qui l’esortazione della Cei a «osare con speranza, che non è semplice ottimismo, ma realismo cristiano».

Quindi ancora un monito rivolto agli elettori: «Il voto – ricorda la Cei – è un diritto e un dovere da esercitare con consapevolezza, facendo discernimento fra le diverse proposte politiche alla luce del bene comune, liberi da qualsiasi tornaconto personale e attenti solo alla costruzione di una società più giusta, che riparte dagli ‘ultimi’ e, per questo, possibile per tutti, e ospitale. C’è un bisogno diffuso di comunità, da costruire e ricostruire sui territori in Italia e in Europa, con lo sguardo aperto al mondo, senza lasciare indietro nessuno». Inoltre, i vescovi italiani hanno rivolto un appello nell’appello ai giovani: «Con il vostro voto – esortano – lanciate a tutta l’Italia un forte messaggio di partecipazione alla costruzione del bene comune, nel rispetto della persona, di tutte le persone in ogni fase della vita. Questo è il vero criterio per orientarsi nelle scelte. Il vostro impegno per la cura del Creato è un esempio per tutti. Vedere che i giovani si pongono dalla parte di chi vuole affrontare e risolvere i problemi è un segno che fa ben sperare. E impegna, allo stesso tempo, noi adulti a non tradire i vostri sogni».

E i presuli non hanno fatto mancare anche un pensiero ai disillusi: «Il contributo di tutti è molto prezioso», la sollecitazione. Per questo emerge la necessità di «mettere da parte le divisioni per guardare al bene del Paese, non facendo prevalere la delusione, perché la partecipazione democratica è amore per il nostro Paese. Invitiamo chi si trova ad affrontare gravi problemi e si sente ai margini della società a non scoraggiarsi e a dare il proprio irrinunciabile contributo». Nell’ultima parte del loro messaggio, infine, i vescovi della Cei si sono rivolti anche ai candidati: «Chiediamo ai futuri eletti – ammoniscono – di non dimenticare mai l’alta responsabilità di cui sono investiti. Il loro servizio è per tutti, in particolare per chi è più fragile e per chi non ha modo di far sentire la sua voce».

A tal proposito, i presuli hanno loro rammentato le numerose e gravose questioni di cui farsi carico: «L’agenda dei problemi del nostro Paese è fitta – sottolineano -. Le povertà in aumento costante e preoccupante, l’inverno demografico, la protezione degli anziani, i divari tra i territori, la transizione ecologica e la crisi energetica, la difesa dei posti di lavoro, soprattutto per i giovani, l’accoglienza, la tutela, la promozione e l’integrazione dei migranti, il superamento delle lungaggini burocratiche, le riforme dell’espressione democratica dello Stato e della legge elettorale». Da qui il richiamo: «È il tempo di scelte coraggiose e organiche – sollecitano i vescovi italiani -. Non opportunismi, ma visioni. Vi invitiamo a vivere la responsabilità politica come “la forma più alta di carità”. Infine, l’episcopato chiede di ripartire “dai luoghi di vita”, dove abbiamo ritrovato il senso della prossimità durante la pandemia».

In aggiunta i presuli hanno fatto riferimento al Cammino sinodale che le Chiese in Italia stanno vivendo e che può diventare davvero «un’opportunità per far progredire processi di corresponsabilità». Quindi l’invito dei vescovi a riscoprire e riproporre «i principi della dottrina sociale della Chiesa: dignità delle persone, bene comune, solidarietà e sussidiarietà». In chiusura la Conferenza episcopale italiana ha ricordato che farà sempre la sua parte: «Amiamo il nostro Paese – concludono i vescovi -. La Chiesa ricorderà sempre questo a tutti e continuerà a indicare, con severità se occorre, il bene comune e non l’interesse personale, la difesa dei diritti inviolabili della persona e della comunità».

About Davide De Amicis (4383 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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