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Pubblicata la Bolla di indizione del Giubileo

Anche per l’Anno Santo 2025 sarà possibile lucrare l’indulgenza plenaria presso le Cattedrali diocesane

Papa Francesco varca la soglia della Porta Santa

Nel pomeriggio di oggi, Papa Francesco ha consegnato agli Arcipreti delle Basiliche papali la Bolla “Spes non confundit“, con la quale viene ufficialmente indetto il Giubileo 2025.

Si tratta del documento formale attraverso il quale il Santo Padre ha annunciato l’Anno Santo ordinario, che per antichissima tradizione si tiene ogni 25 anni.

«È giunto il tempo di un nuovo Giubileo, nel quale spalancare ancora la Porta Santa per offrire l’esperienza viva dell’amore di Dio, che suscita nel cuore la speranza certa della salvezza in Cristo. – ha annunciato il Pontefice nella Bolla di indizione – Stabilisco che la Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano sia aperta il 24 dicembre del presente anno 2024, dando così inizio al Giubileo Ordinario. La domenica successiva, 29 dicembre 2024, aprirò la Porta Santa della mia cattedrale di San Giovanni in Laterano. A seguire, il 1° gennaio 2025, Solennità di Maria Santissima Madre di Dio, verrà aperta la Porta Santa della Basilica papale di Santa Maria Maggiore. Infine, domenica 5 gennaio sarà aperta la Porta Santa della Basilica papale di San Paolo fuori le Mura».

Nella Bolla, il Papa ha ripercorso la storia delle indulgenze giubilari, menzionando specificamente anche la Perdonanza celestiniana de L’Aquila, da lui stesso presieduta nel 2022. «Mi piace pensare che un percorso di grazia, animato dalla spiritualità popolare, abbia preceduto l’indizione, nel 1300, del primo Giubileo. Non possiamo infatti dimenticare le varie forme attraverso cui la grazia del perdono si è riversata con abbondanza sul santo Popolo fedele di Dio. Ricordiamo, ad esempio, la grande “perdonanza” che San Celestino V volle concedere a quanti si recavano nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, a L’Aquila, nei giorni 28 e 29 agosto 1294, sei anni prima che Papa Bonifacio VIII istituisse l’Anno Santo. – recita la Bolla – È bene che tale modalità “diffusa” di celebrazioni giubilari continui, così che la forza del perdono di Dio sostenga e accompagni il cammino delle comunità e delle persone».

Anche per questo Giubileo, dunque, come già accaduto nell’Anno Santo straordinario del 2015, il Papa ha previsto la possibilità di lucrare l’indulgenza nelle diocesi, senza che i pellegrini di tutto il mondo debbano necessariamente recarsi a Roma. «Stabilisco inoltre che domenica 29 dicembre 2024, in tutte le cattedrali e concattedrali, i Vescovi diocesani celebrino la santa Eucaristia come solenne apertura dell’Anno giubilare. – ha spiegato il Pontefice – Il pellegrinaggio da una chiesa, scelta per la collectio [il raduno], verso la cattedrale sia il segno del cammino di speranza che, illuminato dalla Parola di Dio, accomuna i credenti. In esso si dia lettura di alcuni brani del presente Documento e si annunci al popolo l’Indulgenza Giubilare. Durante l’Anno Santo, che nelle Chiese particolari terminerà domenica 28 dicembre 2025, si abbia cura che il Popolo di Dio possa accogliere con piena partecipazione sia l’annuncio di speranza della grazia di Dio sia i segni che ne attestano l’efficacia».

Entro la stessa data saranno chiuse anche le tre Porte Sante delle Basiliche romane, mentre «il Giubileo Ordinario terminerà con la chiusura della Porta Santa della Basilica papale di San Pietro in Vaticano il 6 gennaio 2026, Epifania del Signore».

Il Pontefice non ha mancato di ricordare il significato dell’Anno Santo e dell’indulgenza plenaria: «Il Sacramento della Penitenza ci assicura che Dio cancella i nostri peccati. – spiega il Papa – Tuttavia, come sappiamo per esperienza personale, il peccato “lascia il segno”, porta con sé delle conseguenze: non solo esteriori, in quanto conseguenze del male commesso, ma anche interiori, in quanto ogni peccato, anche veniale, provoca un attaccamento malsano alle creature, che ha bisogno di purificazione, sia quaggiù, sia dopo la morte, nello stato chiamato purgatorio. Dunque permangono, nella nostra umanità debole e attratta dal male, dei “residui del peccato”. Essi vengono rimossi dall’indulgenza».

About Alfredo Battisti (95 Articles)
Classe 2000, è di Torre de' Passeri. Dopo la maturità scientifica con lode, ha conseguito, con lode e menzione di merito, il titolo di dottore magistrale in giurisprudenza. È attualmente dottorando di ricerca in Diritto civile. Da giugno 2022 è iscritto all'Albo dei Giornalisti, elenco Pubblicisti.

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