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Il tempo del silenzio e della riconciliazione

Con il mercoledì delle ceneri è iniziata la Quaresima, un itinerario di crescita spirituale

Quaranta giorni ci separano dalla Pasqua: è la Quaresima, un tempo non di grigiore, di tristezza, di privazioni ma un itinerario spirituale di crescita, di conversione, di avvicinamento a Dio, che ci attende ricco di misericordia e grande nell’amore. Il rito delle ceneri, che introduce questo cammino, è suggestivo e austero allo stesso tempo: ci ricorda con evidenza la nostra condizione di creature, ci invita alla sobrietà e alla penitenza e a vivere seriamente la nostra sequela di Cristo.

«Nella tradizione della Chiesa – ricorda don Vito Cantò – l’itinerario quaresimale è caratterizzato da alcune pratiche: il digiuno, l’elemosina e la preghiera. Esse non vanno ridotte ad azioni esteriori ma racchiudono il senso profondo del rinnovamento dell’uomo nelle sue relazioni fondamentali. Il digiuno ci aiuta a recuperare un sano rapporto con noi stessi, facendo spazio a ciò che nutre la nostra anima piuttosto che il nostro corpo». Da qui nasce l’esigenza della preghiera: «la Parola ascoltata – continua don Vito – deve tradursi in parola pregata, dialogo con il Padre celeste, che ci offre un tempo di riconciliazione e di pace, perché affidandoci unicamente alla sua misericordia ritroviamo la via del ritorno a Lui».

Il cristiano, aprendosi così all’azione dello Spirito Santo, vive in Cristo la vita nuova, nella lode perenne e nel servizio dei fratelli: «questa è l’elemosina, il campo sconfinato della “fantasia dell’amore”. La Quaresima ci ricorda – prosegue il direttore dell’ufficio liturgico diocesano – che la vita cristiana è una via da percorrere e consiste non in una legge da osservare ma nella persona di Cristo da incontrare, accogliere, seguire».

E’ soprattutto nella Liturgia, che conduce il fedele a percorrere questo cammino con il Signore: «la ricchezza del lezionario, festivo e feriale – conclude don Cantò – offre alla comunità cristiana un programma abbondante di catechesi. Partecipare alla liturgia eucaristica, poi, significa immergere la propria esistenza nel mistero di Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza. Per questi motivi come ci ricorda l’apostolo Paolo, la quaresima è un tempo favorevole per lasciarsi riconciliare con Dio. Auguro a ciascuno di saper corrispondere agli inviti del Signore, ricercando spazi e tempi di silenzio e di deserto nei quali Egli possa farsi nostro compagno».

Quaranta giorni per riscoprire l’importanza della testimonianza cristiana ad un mondo che ha urgente bisogno di ritornare a Dio, perché ha bisogno di riconciliazione, di pace e di vita.