In Abruzzo è “allarme mutui”
In Abruzzo ed in Molise cresce il numero delle famiglie a rischio povertà, con il 29,2% di esse che presentano difficoltà nel pagare il mutuo di casa. Una percentuale che, addirittura, supera la media nazionale ferma al 24,7%. Lo ha reso noto, ieri a Roma, l’Osservatorio regionale sul Costo del Credito, composto da Caritas Italiana e Fondazione culturale “Responsabilità etica”.
Nel dettaglio, la situazione abruzzese e molisana può essere fotografata portando l’esempio del mese di Marzo 2010, quando 93 famiglie hanno acceso un mutuo e 80 hanno firmato un contratto d’affitto, con un importo medio del finanziamento paria 69.634 euro, con un tasso di interesse del 6,11% ed una durata di 15 anni. Inoltre, la rata del mutuo incide sul 20% del reddito medio di un abruzzese e, rispetto al 2007 quando la percentuale delle famiglie a rischio era pari al 23,6%, nel 2010 si è registrato un sostanziale incremento, che ha visto crescere la percentuale fino all’attuale 29,2%. Così, in Abruzzo ed in Molise la situazione sta diventando critica, ma anche altre regioni, apparentemente virtuose, come Liguria, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna condividono lo stesso scenario di rischio.
Con queste prospettive non di certo rosee, arriva così la proposta di Francesco Marsico, vice direttore di Caritas Italiana, di estendere a tutti la social card, e non solo alle famiglie con anziani ultra sessantacinquenni e con figli al di sotto dei tre anni: «Per questo problema – ha spiegato Marsico – l’unica risposta sociale oggi esistente è appunto la social card, che però risponde a stento solo alle povertà assolute e ad alcune tipologie familiari, escludendo una grossa fascia di famiglie, che fanno fatica a pagare il mutuo, l’affitto e ad arrivare a fine mese, rischiando di precipitare sotto la soglia della povertà relativa».