Istituto Alberghiero: è “braccio di ferro”
Ha creato non poco clamore l’atto di indirizzo promosso dal consiglieri provinciali d’opposizione del Pd e Italia dei Valori, Enisio Tocco e Camillo Sborgia, relativo alla ridefinizione di un progetto ex novo per dotare l’Istituto Alberghiero “De Cecco” di una sede ad hoc.
L’atto, ieri, è stato votato a sorpresa quasi all’unanimità dal Consiglio provinciale, con la sola astensione di tre consiglieri, mettendo così seriamente in dubbio il piano di riorganizzazione dell’assessore all’Edilizia Scolastica, Fabrizio Rapposelli, che ha trasferito la scuola nei locali dell’ex Istituto tecnico “Aterno”: «La soluzione attuata dalla giunta Testa – attacca Antonella Allegrino, capogruppo dell’Idv – non può essere risolutiva, perché la vecchia sede dell’”Aterno” non è strutturalmente idonea ad ospitare una scuola che dovrebbe essere un polo d’attrazione, che soddisfi e rilanci la vocazione turistica della nostra città».
All’opposizione, la struttura attuale non convince anche per l’adeguamento tecnico, del valore di 2 milioni e 800 mila euro, che dovrebbe far posto ai laboratori: «Questo piano – aggiunge la Allegrino – non ha convinto neanche la maggioranza. Perfino Ferdinando Di Giacomo, presidente della Commissione Edilizia Scolastica del Pdl, ha sostenuto l’atto. Piuttosto, cerchiamo la collocazione più idonea: da Villareia a Montesilvano, passando per l’ex Cofa».
Dal canto suo, l’assessore Rapposelli, sicuro, respinge al mittente ogni critica: «L’alberghiero – risponde ironico l’assessore – non cerca la “Vela di Dubai”, ma una sistemazione definitiva e dignitosa, che abbiamo programmato e realizzato in soli 24 mesi. Perché spendere 15 milioni di euro per una qualcosa di incerto, quando già abbiamo ciò che occorre?». Quanto alla tenuta politica della maggioranza, poi, ogni ombra viene diradata: «La votazione di ieri – precisa Fabrizio Rapposelli – la definisco semplicemente un “qui pro quo”. Evidentemente Di Giacomo, che è di Montesilvano, preferiva l’istituto nella sua città».