Nello spot il Papa bacia l’Imam: shock in Vaticano
Il Santo Padre Benedetto XVI che bacia sulle labbra l’imam del Cairo. È questo il fotomontaggio che, nel pomeriggio, è apparso su di un poster srotolato sul ponte di Castel Sant’Angelo a Roma, alle porte del Vaticano, creando scandalo e indignando la Santa Sede. Si tratta dell’ultima trovata pubblicitaria della Benetton, blasonata azienda veneta leader nel settore dell’abbigliamento, che da oltre 20 anni ci ha abituati a campagne promozionali, a sfondo sociale, di forte impatto, come quelle dedicate alla lotta al razzismo ed alle distinzioni che vedevano protagonisti, ad esempio, una donna di colore che allattava al seno un bimbo bianco.
Ma questa volta, la provocazione sembra aver superato ogni limite, a tal punto che l’azienda ha immediatamente ritirato lo spot, a seguito delle dura presa di posizione dei vertici ecclesiali. La campagna pubblicitaria denominata “Unhate”, ovvero contro l’odio, presentata ieri a Parigi è a diffusione internazionale e coinvolge i più grandi leader politici mondiali. A Milano, ad esempio, in Piazza Affari campeggia il fotomontaggio del bacio fra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicola Sarkozy, mentre in Piazza Duomo il gesto d’affetto è riproposto tra il presidente americano Barack Obama ed il leader cinese Hu Jintao.
La campagna, che ha avuto un anticipazione anche a Tel Aviv, è firmata da “Fabbrica” ed è stata ispirata dal famoso bacio tra Leonid Breznev, allora presidente dell’Urss ed Enrich Honecker, presidente della Germania orientale. La presentazione ufficiale dei nuovi spot è avvenuta proprio ieri a Parigi, dove Gilberto Benetton, patron del marchio veneto, è stato addirittura insignito della Legion d’onore, la massima onorificenza riconosciuta dallo stato francese, direttamente consegnatagli dalle mani del presidente Sarkozy: «L’obiettivo della campagna – ha spiegato Alessandro Benetton, vice presidente esecutivo di Benetton Group – è contrastare la cultura dell’odio, promuovendo la vicinanza tra popoli, fedi, culture e la pacifica comprensione della ragione altrui. Gli odi non cessano mai grazie all’odio, cessano grazie al non odio. Questa campagna, è uno stato d’animo di riconciliazione, ma non è buonista: l’amore sarebbe utopistico, il non odio invece è qualcosa che possiamo fare».
Tra i leader politici coinvolti nel bacio incriminato, tra l’altro, figuravano anche Silvio Berlusconi e ancora la cancelliera tedesca Merkel, ma anche questo spot è stato ritirato: «L’obiettivo – ha precisato Benetton – non è provocare, ma usare persone che siano un simbolo attraverso il loro ruolo. Una persona che non è più alla presidenza del Consiglio, non è più la stessa figura per lanciare questo messaggio».
Sarà, ma questa volta le ragioni del marketing e del commercio sono state anteposte addirittura alla figura del Papa, creando sconcerto tanto in Vaticano, quanto fra i cristiani nel mondo: «Bisogna esprimere una decisa protesta – ha stigmatizzato Padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede – per un uso del tutto inaccettabile dell’immagine del Santo Padre, manipolata e strumentalizzata nel quadro di una campagna pubblicitaria con finalità commerciale. Si tratta di una grave mancanza di rispetto per il Papa, di un’offesa dei sentimenti dei fedeli, di una dimostrazione evidente di come nell’ambito della pubblicità si possano violare le regole elementari del rispetto delle persone, per attirare attenzione per mezzo della provocazione. La Segreteria di Stato sta vagliando i passi da fare, presso le autorità competenti, per garantire una giusta tutela del rispetto della figura del Santo Padre».
Insomma, l’obiettivo di Benetton, con questa campagna, sarà anche stato quello di favorire il non odio e la riconciliazione, ma sembra che tutto questo in Vaticano agevoli solo e soltanto una bella querela.