A rischio il murale di Flaiano

È solo questione di pochi giorni e a Pescara vecchia il caratteristico murale raffigurante il volto del grande sceneggiatore pescarese Ennio Flaiano, dipinto sulla palazzina di Largo dei Frentani di proprietà del Fondo pensioni della Banca di Roma, sparirà per sempre.
Infatti la ditta esecutrice dei lavori, d’accordo con l’istituto bancario, sta già allestendo il cantiere da cui si opererà la ristrutturazione delle pareti dell’edificio e quindi la rimozione dell’immagine, realizzata nel 2006 in smalto e acrilico dall’artista pescarese Christian Serafini. La realizzazione dell’opera fu promossa nel 2006 da Moreno Di Pietrantonio, all’epoca assessore comunale della giunta D’Alfonso e attuale capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale, che ieri ha convocato la stampa sul posto per lanciare un appello: «L’amministrazione comunale – ha invocato Di Pietrantonio – deve impedire la rimozione del murale, prima che sia troppo tardi».
Una presa di posizione, quest’ultima, suscitata dal contraddittorio provvedimento dell’istituto di credito romano che dapprima aveva approvato la realizzazione del manufatto artistico, stanziando anche un contributo di 3mila euro, salvo poi fare marcia indietro a sei anni di distanza: «Il murale – ha proseguito il capogruppo del Pd – deve restare lì dov’è, abbellendo quella che altrimenti sarebbe un’anonima palazzina e restando un elemento identitario per l’intero quartiere». Al capezzale dell’opera, visibilmente amareggiato ma ancora ottimista sull’esito della querelle, non poteva mancare lo stesso autore della raffigurazione: «Penso che capiranno l’importanza dell’opera – ha commentato Christian Serafini – la quale ha un suo respiro se resta lì dov’è, perdendo di senso altrove».
Particolarmente indignato, inoltre, è parso Sergio Simoncelli, storico imprenditore pescarese nel settore delle luminarie che, fin dall’inaugurazione dell’effige, ha curato l’impianto di illuminazione del murale, installando 7 proiettori dal costo di 10mila euro: «Solo per caso – ha raccontato con sconcerto l’imprenditore – sono venuto a conoscenza della notizia, attraverso l’impresa titolare dei lavori che, un mese fa, mi ha intimato la rimozione delle luci, ma io non mi muoverò senza l’autorizzazione del Comune».
Ed è stata proprio la risposta di palazzo di città a deludere maggiormente Di Pietrantonio, Serafini e Simoncelli: «Il Fondo pensioni della Banca di Roma – ha sottolineato Moreno Di Pietrantonio – la scorsa estate ha fatto sapere di aver regolarmente avvisato il Comune di Pescara nel quale, ciononostante, nessuno sa nulla». Insomma, come l’antico cinema-teatro “Pomponi”, anche l’effige raffigurante Ennio Flaiano rischia di scomparire per sempre lasciando, al suo posto, l’ennesimo avvilente vuoto urbano: è solo questione di giorni.