Pescara, la città ecumenica
È incessante l’ondata migratoria che fa di Pescara la meta ambita di migliaia di stranieri, che si integrano in una città sempre più multietnica, multiculturale e quindi multiconfessionale ed ecumenica. Infatti, ogni immigrato, ogni straniero, al suo arrivo porta con sé non solo la propria storia, ma anche la propria fede. E molti di loro non sono cristiani cattolici, ma anche ortodossi e protestanti.
Un aspetto mai trascurato dall’arcidiocesi di Pescara-Penne che fin dagli anni ’70 interiorizzando gli orientamenti del Concilio Vaticano II, grazie alla lungimiranza dell’allora arcivescovo Iannucci e allo slancio ecumenico dell’attuale successore monsignor Valentinetti, celebra annualmente la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, in corso da ieri a mercoledì prossimo, per questo 2012. Un appuntamento, che già ieri sera ha coinvolto i fedeli pescaresi, e non solo, in un primo incontro di preghiera, presso la chiesa dello Spirito Santo, con al centro l’omelia del teologo valdese Paolo Ricca. Mentre mercoledì prossimo 25 Gennaio, sempre nella chiesa dello Spirito Santo alle ore 21, sarà il sacerdote ortodosso romeno Iarca Alin ad animare l’incontro conclusivo della Settimana per l’unità dei cristiani, celebrata in tutte le parrocchie pescaresi.
Un’unità dei cristiani che, a dire il vero, a Pescara già si respira da tempo, anche grazie a gesti concreti: «In città – ha raccontato don Achille Villanucci, direttore della Pastorale Ecumenica diocesana – ci si rispetta vicendevolmente e sono tanti, ad esempio, gli ortodossi che si avvicinano alla Caritas che si attiva per trovare loro un lavoro, mentre nella chiesa del Sacro Cuore, ogni domenica alle ore 14, un sacerdote ucraino celebra la messa di rito cattolico-biazantino in lingua molto seguita e apprezzata da un centinaio di ucraini, seppur ortodossi. Inoltre, lo stesso sacerdote ortodosso Iarca Alin, celebra la liturgia domenicale, per la comunità rumena-ortodossa pescarese presso la chiesa del Gesù Maestro».
Inoltre, a Pescara è ben rappresentata anche la Chiesa Protestante che, nella chiesa di via Latina, vede riunirsi una comunità di valdesi e metodisti. A San Silvestro, San Donato, Montesilvano e Villa Raspa, invece, si contano in tutto 300 pentecostali, guidati dai loro pastori, i quali si fanno portatori di un Cristianesimo entusiastico, legato alle guarigioni e al dono delle lingue.
Tutto questo, in una città sempre più aperta al dialogo ecumenico: «A Pescara – conclude don Achille Villanucci – stiamo bene, perché uniti ci si arricchisce vicendevolmente riscoprendo, ad esempio, l’attenzione verso la Bibbia, posta dai protestanti, e ammirando il fascino dell’arte sacra, presente nella chiesa ortodossa. E le tensioni che di tanto in tanto si verificano, non hanno nulla a che vedere con la religione, ma con la criminalità».