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La ricetta per sconfiggere l’evasione

Dall’insaprimento dei controlli al carcere, passando per la pubblicazione dei redditi. Ecco le soluzioni proposte dalla Fiba-Cisl Abruzzo

Per uscire dalla crisi, tra gli altri provvedimenti, il Governo Monti ha dichiarato guerra all’evasione e agli evasori fiscali, molti dei quali si nascondono fra i 217mila abruzzesi ufficialmente non contribuenti, ovvero il 25,2% della popolazione regionale: un dato che supera di cinque punti percentuali la media nazionale ferma al 20%.

Analizzando le quattro province, è Teramo a detenere il triste record dei contribuenti Irpef mancanti, il 26,8%, seguita da Chieti, con il 26,2%, L’Aquila, con il 24,6%, e Pescara, con il 24,2%. Dati estratti da una recente e preoccupante inchiesta condotta dal Ministero delle Finanze, in collaborazione con l’Istat, che unita all’indagine della Guardia di Finanza, che nel 2010 in Abruzzo ha scoperto redditi non dichiarati per 500 milioni di euro, rende perfettamente l’idea sulle elevate proporzioni del fenomeno in regione.

A tal proposito, sono stati scoperti anche casi eclatanti come l’evasione di 6 milioni di euro, rilevata nell’ottobre 2010 a Montesilvano, o come la più recente evasione fiscale da 7 milioni di euro, svelata nel maggio 2011  nel chietino, e la frode fiscale dello stesso importo, scoperta il mese successivo a Sulmona:«Nell’immaginario comune – ha riflettuto Francesco Buzzetti, referente regionale antiriciclaggio della Fiba Cisl Abruzzo – il messaggio è che evadere sia una forma di difesa dalla Stato, una specie di ammortizzatore sociale, pertanto evadere è lecito, tranne a Cortina dove ti beccano».

Gli accertamenti della Guardia di Finanza

Una mentalità quest’ultima che non smette di arrecare problemi al sistema bancario, a quello postale, ma anche alle società di gestione finanziaria, alle attività di prestazione di servizi a pagamento, ad esempio il money transfer, ma anche a professionisti quali notai, avvocati o commercialisti, tutti ugualmente esposti al passaggio di grandi somme di denaro, eventualmente provento di attività di riciclaggio, e tutti ugualmente chiamati a rispettare e far rispettare l’ultima normativa sull’operatività bancaria: il decreto legislativo 231 del 2007, che prevede la corretta identificazione della clientela e il monitoraggio dell’attività bancaria compiuta, la registrazione di tutte le operazioni presso i registri della Banca d’Italia, la segnalazione di eventuali operazioni sospette probabile frutto di episodi di evasione fiscale, usura o corruzione e la stringente ultima limitazione all’uso del contante, che non può superare le 1.000 euro per volta nei trasferimenti.

Un aspetto, quest’ultimo, che è fonte di polemiche: «Nonostante – ha confermato Buzzetti – il pur comprensibile fastidio, espresso da parte dei clienti, nel fornire informazioni circa l’utilizzo o la provenienza del contante, le informazioni richieste dagli operatori devono essere fornite in adempimento della normativa di legge». Tali attività di controllo, nel solo 2010, hanno spinto i bancari abruzzesi segnalare alla Banca d’Italia 446 operazioni sospette le quali, nel primo semestre del 2011, sono già arrivate a 406.

Il presidente del Consiglio, Mario Monti

A complicare il monitoraggio del fenomeno, inoltre, c’è l’ampio raggio di provenienza dell’evasione la quale trova fonte dal sommerso, dalle società di capitali che dichiarano un reddito negativo o inferiore a 10mila euro, dal trasferimento di costi e ricavi tra società di uno stesso gruppo, ma anche dai lavoratori autonomi e dalle piccole e medie imprese, le quali non emettono scontrini o ricevute e, infine, dall’economia criminale. Insomma l’evasione fiscale, per essere colpita e stroncata necessita di provvedimenti drastici, ancora mancanti e proposti dalla Fiba Cisl Abruzzo al Governo Monti.

L’organizzazione di categoria propone l’inasprimento dei controlli e delle sanzioni, la detrazione delle spese dalle denunce dei redditi, la pubblicazione dei redditi, l’inserimento dei rapporti bancari nella dichiarazione dei redditi, l’incentivazione all’utilizzo della moneta elettronica, l’ulteriore abbassamento della soglia di tracciabilità del denaro a 500 euro e l’abbassamento della pressione fiscale.

Infine, sono state avanzate anche altre misure, ancor più decise, suggestive ed esemplari:«Proporrei – ha concluso Francesco Buzzetti, referente della Fiba-Cisl Abruzzo per l’antiriciclaggio – l’attenuazione o la sospensione del Servizio sanitario, l’imposizione sulla capacità contributiva e non sul reddito così da perequare i trattamenti fiscali, ed il ritiro dalla circolazione della banconote da 200 e 500 euro, facilmente riciclabili dai criminali. Tutto questo, fino a prevedere il carcere per gli evasori fiscali, così come accade già negli Stati Uniti».

About Davide De Amicis (4378 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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