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L’incubo di Tolosa tra solidarietà ed indignazione

Tre bambini, tre soldati e un insegnante uccisi in pochi giorni. “Un passo nell’orrore” che sembra minacciare le minoranze

Potrebbe essere un militante qaedista, più semplicemente un razzista impazzito, forse un soldato neonazista. L’unica certezza è che tre soldati, tre bambini e un insegnante sono stati uccisi.

È questa la triste notizia che continua a spaventare la Francia dopo l’uccisione, nei giorni scorsi, di due parà a Montauban e di un altro soldato a Tolosa, colpita questa mattina nuovamente dalla stessa calibro 45, davanti la scuola ebraica “Ozar Hatorah”.

«Ci appelliamo alla responsabilità di ciascuno, alla vigilanza e alla calma» è stato l’appello immediato del Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche che ha anche annunciato l’istituzione di «un comitato operativo per valutare la situazione in relazione alle autorità pubbliche».

Messaggi di solidarietà e di sdegno sono giunti da tutte le istituzioni religiose e politiche. «Forte indignazione davanti a questa violenza insensata – ha dichiarato monsignor Bernard Podvin, portavoce dei vescovi di Francia – che ha come bersaglio individui senza difesa. In attesa di maggiori dettagli riguardanti la conduzione dell’inchiesta – ha contiunato il presule – condividiamo la costernazione delle famiglie e delle comunità». Da New York è stato inviato il messaggio del vescovo di Tolosa: «Un ulteriore passo nell’orrore» lo ha definito monsignor Rober Le Galle fuori sede per un incontro di dialogo proprio con i fratelli ebrei.

Indignazione anche dall’Italia. «Un atto orribile e ignominioso­» è stata l’affermazione di padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, che suscita «profonda indignazione e sconcerto – ha continuato nel messaggio di cordoglio diffuso attraverso Radio Vaticana,  e la più risoluta condanna ed esecrazione, anche per l’età e l’innocenza delle piccole vittime e perché avvenuto presso una pacifica istituzione educativa ebraica».

«Le notizie che giungono da Tolosa – ha invece dichiarato Renzo Gattegna, presidente delle comunità ebraiche italiane – ci fanno rivivere i peggiori incubi. C’è sgomento e orrore nell’apprendere che la scuola ebraica di quella città è stata colpita da un’azione terroristica e che con armi da fuoco sono stati uccisi e gravemente feriti bambini, genitori e docenti. Se questo è potuto accadere con tanta facilità e con tanta efferatezza, significa che oramai tutta l’Europa è minacciata da gruppi e da individui che iniziano a colpire e a uccidere gli appartenenti a minoranze, ma che evidentemente stanno progettando la distruzione della libertà, della democrazia e della pacifica convivenza in tutto il nostro continente».

 

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Direttore responsabile del notiziario online "Laporzione.it" e responsabile dell'Ufficio per le Comunicazioni Sociali dell'Arcidiocesi di Pescara-Penne. Laureato in Scienze della Comunicazione sociale e specializzato in Giornalismo ed Editoria continua la ricerca nell'ambito delle comunicazioni sociali. E' Regista e autore di
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