Vecchi, poveri e poco integrati
Quella residente in provincia di Pescara è una popolazione sempre più anziana, impoverita dalla crisi e ancora lontana dall’integrazione con gli stranieri i quali potrebbero favorirne la crescita. Lo afferma il Rapporto sociale 2010-2011, presentato ieri ed elaborato dall’assessorato Provinciale alle Politiche Sociali in collaborazione con la Fondazione Caritas: «Ritengo che il Rapporto – ha riflettuto Guerino Testa, presidente della Provincia – sia uno strumento operativo per conoscere la situazione sociale del nostro territorio e utile a pianificare le attività con i Comuni ed il Terzo settore».
E il risultato di questo focus è che, nel 2010, su una popolazione abruzzese di 1.342.366 abitanti, la provincia di Pescara ne conta 323.184 dei quali 15.779 stranieri, 8.805 donne e 6.974 uomini. Questi ultimi, inoltre, arrivano per lo più dalla Romania, per quanto concerne i paesi comunitari, e dall’Albania, per quanto riguarda gli extra-comunitari. Questi primi dati, fanno degli stranieri una porzione importante del nostro territorio provinciale se si considera il loro alto tasso di natalità, molto più elevato di quello medio della popolazione autoctona residente, con circa 27 nati vivi ogni 1000 stranieri.
E tutto ciò, è strettamente collegato alla crisi economica ed alla povertà, con gli accessi degli stranieri ai Centri d’ascolto Caritas pari al 50,43% del 2009 e diminuiti l’anno successivo al 46,50%, quando sono invece aumentati gli accessi degli italiani: «Per far fronte a quest’emergenza – ha proposto don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana – bisognerebbe puntare sulle politiche giovanili, per dar loro un futuro, sul ripensamento degli stili di vita, ma soprattutto sulle politiche d’inclusione sociale, con le quali dare un’occasione di rinascita lavorativa ai disoccupati in difficoltà i quali, divenendo autonomi, produrrebbero un risparmio globale».
Proposte importanti, queste ultime, che però andrebbero discusse con chi ieri ha disertato la presentazione:«In un appuntamento determinante – ha protestato Valter Cozzi, assessore Provinciale al Sociale –, nel quale diffondere dati per programmare interventi, va sottolineata l’assenza dei sindaci, ma noi andremo avanti ugualmente».