L’Abruzzo arso dal fuoco
Sono state letteralmente ventiquattro ore di fuoco, ventiquattro ore drammatiche quelle che, da venerdì pomeriggio fino alla tarda serata di ieri, hanno sconvolto diversi comuni delle province di Chieti, Pescara e Teramo, che si sono visti incenerire decine e decine di ettari di sterpaglie, sottobosco e bosco con le fiamme che, sospinte da un forte vento di Libeccio, purtroppo hanno dapprima lambito e poi avvolto e danneggiato alcune abitazioni.
È accaduto ieri a Rosciano, dove un rogo si è innescato nella prima mattinata propagandosi rapidamente su di un fronte di 20 ettari, in quanto alimentato da sterpaglie secche che hanno consentito alle fiamme di risalire la collina ed arrivare in pieno paese, fino a colpire alcune abitazioni con 200 famiglie immediatamente evacuate dai Carabinieri che hanno altresì garantito la chiusura delle strade a rischio. Tra l’altro non sono mancati ferimenti, trattati dal personale del 118 che ha allestito un posto medico avanzato.
Uno scenario devastante, sul quale sono immediatamente sopraggiunte tre squadre di Vigili del Fuoco dal Comando provinciale di Pescara e dai distaccamenti di Alanno e Popoli, supportate dall’alto da due elicotteri, un Ab 412 dei Vigili del Fuoco e un Erickson S-64 del Corpo Forestale, oltre ad un canadair della Protezione Civile nazionale. Da terra sono quindi intervenute le squadre anticendio del Corpo Forestale dello Stato, inviate dai Comandi stazione di Montebello di Bertona e Torre de’ Passeri supportati dai colleghi del Nos, il Nucleo operativo speciale di Popoli munito di due mezzi antincendio.
Con loro operavano decine di volontari di Protezione Civile: «La situazione era davvero complessa. – ha spiegato Andrea Gallerati, presidente della Protezione Civile di Montesilvano – Operavamo su di un terreno impervio e, coordinati dalla Forestale, abbiamo fatto l’impossibile per proteggere le abitazioni». Le operazioni a Rosciano si sono protratte per tutta la notte proseguendo anche oggi.
Ma quella di ieri è stata una giornata critica anche nel chietino, in particolare nei comuni di Paglieta ed Atessa dove sono andati in fumo svariati ettari di sterpaglie con le fiamme che hanno lambito gli stabilimenti della Sevel di Atessa ed il depuratore. Anche in questa circostanza sono intervenuti gli uomini della Forestale, coadiuvati da un canadair. Poco lontano, inoltre, a Giuliano Teatino un altro incendio boschivo di 6 ettari, vista la zona impervia, ha richiesto l’arrivo dell’elicottero Erickson della Forestale che ha compiuto trenta lanci.
Ma l’emergenza, in realtà, ha avuto inizio con il maxi incendio di 40 ettari che venerdì pomeriggio si è innescato nelle campagne di Roccamontepiano, espandendosi fra i terreni della vicina Casalincontrada bruciando sterpaglie, alberi da frutto, ma soprattutto decine di piante d’ulivo. Il rogo ha dunque rapidamente arso un’intera vallata, con il conseguente arrivo dei Vigili del Fuoco di Chieti i quali hanno lavorato per tutta la notte con la grande collaborazione dei volontari della Protezione Civile di Montesilvano, Lettomanoppello, Roccamorice, Pretoro e Altino. Le fiamme sono state domate solo ieri mattina, grazie ai lanci dell’elicottero della Forestale che ha coordinato tutti gli interventi. Altri due roghi, infine, si sono sviluppati nel teramano in contrada Cona, nel capoluogo, e a Lama di Cortino. Per questi due ultimi incendi, i repertatori del Corpo Forestale hanno confermato la matrice dolosa.