Un progetto che si rivolge a tutti senza alcuna barriera di tipo ideologico, culturale o religioso: «Sì, assolutamente – conferma Angela Petrucci, psicologa della Pastorale giovanile diocesana -. Il fatto che ci sia un ingresso separato rispetto al Santuario della Divina misericordia è proprio indice di questo, cioè l'accoglienza è per tutti. Non faremo un’evangelizzazione nel senso stretto del termine, per quello ci sono altri percorsi. Il nostro obiettivo è proprio incontrare, voler stare in contatto con i giovani, a prescindere dal loro credo, perché pensiamo sia bello stare insieme. Poi è ovvio che, dal nostro canto, essendo ragazzi cammino, speriamo di portare anche Cristo"