Un’Italia da raccontare tra concerti ed eresie
È stata un’occasione per confrontarsi e discutere sul ruolo interpretato dai media nel racconto dell’Italia dalla rinascita del dopoguerra ai giorni nostri, con l’Abruzzo assoluto protagonista, quella che mercoledì sera ha visto il regista, scrittore e sceneggiatore Italo Moscati al centro del convegno dal tema “Il cammino del progresso nel racconto mediatico”, organizzato dal gruppo Media Quality Lab diretto da Riccardo Leone con il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Pescara, ospitato nella sala conferenze del Mediamuseum per l’occasione gremita da un folto pubblico: «Arrivando qui a Pescara – ha esordito Moscati – ho incontrato vecchi amici che hanno portato cinema, teatro, letterature, il meglio anche in anni bui, felici di rivederli. In questa città, dove in passato è stato bello scoprire che c’era interesse per i teatrini d’avanguardia dei tempi di Carmelo Bene, torno sempre volentieri».
Nel frattempo dagli anni dell’avanguardia il tempo è trascorso, ma il mondo letterario italiano ha cominciato ad essere sempre più indeciso sullo stile da utilizzare nel raccontare le sue storie: «Questo paese – ha sottolineato Moscati – ha una ricchezza che sgomenta e forse è per questo che non riusciamo a raccontarla con la letteratura, indecisa tra tradizione o avanguardia. Ci sono storie segrete, trascurate perché forse a mancare è lo scrittore che sappia raccogliere e tradurre tutta questa grandiosità».
Nell’ambito del convegno, moderato dal giornalista Massimiliano Spiriticchio, l’autore ha presentato il suo ultimo libro “L’albero delle eresie” con il quale ha ripercorso in un suggestivo documentario-romanzo le eresie, le innovazioni, dei grandi registi, sceneggiatori e autori che hanno scosso i modelli del mondo dell’arte e dei media:«Parlo di eresie – ha sottolineato lo scrittore di origini milanesi – perché non si può emettere un giudizio sull’operato di certi artisti, ma capire che succede. L’eresia non è altro che un artista, un pittore, un poeta inserito nella storia».
Inoltre, nella stessa cornice, l’autore ha proiettato anche “Concerto Italiano”, un documentario realizzato per la Rai sui 150 anni dall’Unità d’Italia: «Quest’opera – ha aggiunto Italo Moscati – è più che altro un film, un tentativo di raccontare i passaggi che il nostro Paese ha attraversato dal Risorgimento ad oggi, sfruttando i mezzi di comunicazione del tempo». Un film che vede l’Abruzzo ricordato dal suo canto popolare “Vola vola”, inserito sulle immagini caratteristiche di altre regioni italiane, quasi a voler raccontare la storia d’emigrazione che ha visto protagonisti i suoi abitanti.