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Immigrazione: fallimentari i centri di espulsione

Lo hanno stabilito i dati forniti ieri dall’associazione “Medici per i diritti umani”: la detenzione nei Cie risulta inutile per il contrasto dell’immigrazione irregolare

Secondo i dati forniti dalla Polizia di Stato, nel 2012 sono stati 7.944, 7.012 uomini e 932 donne, i migranti trattenuti in tutti i Cie, Centri di identificazione ed espulsione operativi in Italia. Di questi poi solo la metà, 4.015, sono stati effettivamente rimpatriati con un tasso di efficacia, dato dal rapporto dei rimpatriati sui trattenuti, del 50,54%. Inoltre, sono stati 1.049 i migranti fuggiti dai Cie, il 33% rispetto al 2011.

Sono questi i dati salienti resi noti, ieri, dall’associazione “Medici per i diritti umani” (Medu) che ha messo in evidenza la sostanziale inutilità dell’estensione della durata massima del trattamento da 6 a 18 mesi, stabilita a Giugno 2011, ai fini di un miglioramento nell’efficacia delle espulsioni. Infatti, il rapporto tra i migranti rimpatriati rispetto al totale dei trattenuti nei Cie è incrementato di appena il 2,3% rispetto al 2010, anno in cui il limite massimo per la detenzione amministrativa era ancora di sei mesi.

Procedure di identificazione dei migranti

Rispetto a due anni fa, in aggiunta, l’incremento del tasso di efficacia nei rimpatri è risultato perfino irrilevante, facendo segnare un +0,3%. Comunque, il numero totale dei migranti rimpatriati, nel 2012, attraverso i Cie risulta essere l’1,2% del totale degli immigrati in condizioni d’irregolarità presenti sul territorio italiano, corrispondenti a 326 mila secondo le stime Ismu riferite al primo gennaio: «La detenzione amministrativa – ha denunciato Medu – si conferma essere uno strumento sostanzialmente fallimentare nel contrasto dell’immigrazione irregolare, mentre il prolungamento del tempo massimo di detenzione nei Cie ha drammaticamente peggiorato le condizioni di vita dei migranti all’interno di queste strutture».

Questa misura ha infatti seriamente compromesso la gestione complessiva dei centri causando gravi problemi organizzativi, logistici e sanitari, con l’aumento di rivolte e fughe. Per questa ragione “Medici per i diritti umani” ha richiamato la questione del superamento dei Cie nel dibattito elettorale in vista delle prossime elezioni: «Le gravi e ripetute violazioni dei diritti umani dei migranti – hanno concluso gli esperti di Medu -, ancor più dell’evidente inefficacia dei centri d’identificazione ed espulsione, impongono una radicale revisione dell’attuale sistema di detenzione amministrativa, insieme alla richiesta di una profonda riforma della legge “Bossi-Fini” che porti a politiche migratorie atte a garantire reali possibilità d’ingresso regolare e d’inserimento sociale. Su questi argomenti è quanto mai urgente che le forze che si candidano a governare l’Italia si esprimano con la dovuta chiarezza».

About Davide De Amicis (4359 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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