“Nella Chiesa nessuno è inutile: siamo tutti fratelli”
«Non siamo isolati, siamo popolo di Dio: questa è la Chiesa!». Lo ha esclamato Papa Francesco stamani, pronunciando la catechesi nel corso dell’ultima udienza generale del mercoledì prima della pausa estiva, svoltasi in una piazza San Pietro gremita da circa 50 mila fedeli salutati dal Pontefice che, come d’abitudine, ha compiuto più giri a bordo della sua jeep, salutando soprattutto i bambini: «Non siamo noi a dare una casa a Dio – ha approfondito il Santo Padre -, ma è Dio stesso che costruisce la sua casa per venire ad abitare in mezzo a noi, come scrive san Giovanni nel Prologo del suo Vangelo: “Cristo è il tempio vivente del Padre e Cristo stesso edifica la sua casa spirituale, la Chiesa, fatta non di pietre materiali, ma di pietre viventi, che siamo noi”. Che bello questo! – ha commentato Papa Francesco, citando la lettera agli Efesini -: “Noi siamo le pietre vive dell’edificio di Dio, unite profondamente a Cristo, che è la pietra di sostegno, e tra noi”. È lo Spirito Santo che disegna la varietà, la ricchezza nella Chiesa e unisce tutto e tutti, così da costituire un tempio spirituale in cui non offriamo sacrifici materiali, ma noi stessi, la nostra vita».
Dunque nella Chiesa, a detta del Papa, tutti hanno importanza: «Nella Chiesa – ha sottolineato Papa Francesco – nessuno è inutile, nessuno è inutile! Nessuno è secondario!. Nessuno è anonimo, nessuno è anonimo! La Chiesa, non è un intreccio di cose e di interessi, ma è il tempio dello Spirito Santo, il tempio in cui Dio opera, il tempio in cui ognuno di noi con il dono del battesimo è pietra viva. Questo ci dice che nessuno è inutile nella Chiesa, nessuno è secondario, nessuno è anonimo: tutti formiamo e costruiamo la Chiesa. Tutti siamo necessari per costruire questo tempo». Il Papa ha così ribadito che tutti noi siamo uguali agli occhi di Dio, aggiungendo a braccio: «Qualcuno potrebbe dire: “Signor Papa”, ma lei è più importante… Sono uno di voi! Sì, sono uno di voi – ha ripetuto Papa Francesco, tra gli applausi dei fedeli -: Tutti siamo uguali, tutti siamo fratelli!». Ma per esserlo effettivamente, occorrono presenza ed energia: «Che brutta cosa – ha esclamato il Pontefice – un cristiano stanco, annoiato, indifferente!».
Secondo il Papa, quindi, è importante che tutti portiamo il loro contributo per lo sviluppo della Chiesa: «Se manca il mattone della nostra vita cristiana – ha avvertito il Santo Padre -, manca qualcosa alla bellezza della Chiesa. Vorrei allora che ci domandassimo: “Come viviamo il nostro essere Chiesa? Siamo pietre vive o siamo, per così dire, pietre stanche, annoiate, indifferenti? Ci apriamo all’azione dello Spirito Santo per essere parte attiva nelle nostre comunità o ci chiudiamo in noi stessi, dicendo: ho tante cose da fare, non è compito mio?”. Che brutta cosa un cristiano stanco, annoiato, indifferente». Da qui nasce, al contrario, il vero profilo di un cristiano: «Il cristiano – ha concluso Papa Francesco – deve essere vivo, gioioso di essere cristiano: deve vivere la bellezza del fare parte di quel popolo di Dio che è la Chiesa. Per questo, è necessario chiederci: “Ci apriamo per essere parte attiva nelle nostre comunità, o ci chiudiamo in noi stessi?”. Il Signore ci doni la sua grazia, la sua forza, affinché possiamo essere profondamente uniti».