“Eccomi alla meta, per andare in contro al Signore”
Un fragoroso applauso, tributato da centinaia di fedeli che ieri pomeriggio hanno gremito la Cattedrale pescarese di San Cetteo, ha celebrato l’ingresso nel presbiterio diocesano di don Michele Cocomazzi, giovane ventiseienne originario di San Giovanni Rotondo (Foggia) formatosi nella comunità religiosa degli Amigoniani del centro pugliese, prima di scoprire la sua predilezione per il ministero sacerdotale entrando nel Seminario regionale di Chieti, dopo aver svolto il noviziato da religioso presso il convento di Santa Irene a Catignano, nel pescarese.
La liturgia eucaristica, con la cerimonia di ordinazione sacerdotale, è stata presieduta dall’arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, e concelebrata da decine di sacerdoti provenienti da diverse parrocchie diocesane: «La prima lettera di San Paolo Apostolo a Timoteo – ha esordito il presule commentando le letture nell’omelia – è particolarmente legata all’ordinazione presbiterale che stiamo vivendo. “Tu, figlio di Dio, tendi alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza ed alla mitezza“. Sembrerebbe che questa Parola ti sia stata cucita addosso dal Signore Gesù. Continua a combattere la buona battaglia per la fede e cerca di raggiungere la vita eterna, alla quale sei stato chiamato e per la quale stai facendo la tua bella professione di fede davanti a questa comunità che ti è testimone. Il Signore, dunque ti guidi, ti custodisca, faccia sì che tu posa camminare nel bene e nella verità. Faccia di te uno strumento della pace, dell’amore e così come la Parola di Dio ti ha detto questa sera (ieri sera, ndr), i poveri siano la pupilla dei tuoi occhi, in ogni momento e in ogni situazione. Il Signore ti darà il coraggio e la forza per poter vivere pienamente il ministero che ti viene affidato e tu, sarai veramente testimone del Signore Gesù. In ogni circostanza, sarai testimone dell’amore di Dio e ti farai araldo della Parola del Vangelo».
Chiudendo la sua riflessione, monsignor Valentinetti ha poi ringraziato la comunità parrocchiale foggiana di San Leonardo, in San Giovanni Rotondo, della quale don Michele è originario: «Ci avete fatto un bel regalo – ha aggiunto l’arcivescovo di Pescara-Penne -, un bel dono nella persona di Michele. Vi ringraziamo e preghiamo per voi, perché il Signore benedica di tante vocazioni anche la vostra comunità e la vostra diocesi». Tutti i vari passaggi dell’ordinazione sacerdotale, dalla presentazione del futuro sacerdote all’arcivescovo, condotta dal Rettore del Seminario regionale di Chieti don Gino Cilli, alla proclamazione ufficiale, passando per la vestizione, sono stai vissuti con emozione e, al tempo stesso, con serenità e sicurezza da don Michele come dimostrato dal suo intervento di saluto finale: «Carissimi fratelli in Cristo – ha affermato il novello presbitero rivolgendosi ai fedeli – eccoci giunti finalmente alla meta, che vuole essere solo una parte del mio cammino per proseguire più speditamente, con la grazia del sacerdozio, verso la meta unica e reale di ogni credente che è l’incontro con il Signore crocifisso e risorto, pastore dei pastori. Sgorga dal mio cuore, come acqua dalla fonte, la lode ed il ringraziamento al Dio eterno per il dono della vita e in modo speciale oggi (ieri, ndr), per quello veramente immeritato del presbiterato».
A seguire don Michele ha ringraziato tutto coloro che gli sono stati vicino negli anni di formazione al sacerdozio, soffermandosi particolarmente sulle comunità parrocchiali nelle quali ha svolto il servizio da seminarista prima e il diaconato poi, San Luigi Gonzaga in Pescara, San Gabreiele dell’Addolorata in contrada Conaprato di Penne e San Domenico in Penne, nonché sugli educatori del Seminario regionale e soffermandosi, per un attimo, sul triste fenomeno della carenza di nuove vocazioni: «La gioia di stasera, però, – ha sottolineato Cocomazzi – vede un solo neo: quale? Quello di sapere che per quest’anno, nessuno entrerà in Seminario per la nostra diocesi. Cari ragazzi – ha incoraggiato il neo sacerdote -, il Signore continua a chiamare anche oggi, passa attraverso la nostra, la vostra ordinarietà, spesso affollata da idoli e surrogati tristi di risposte alle domande che avete dentro, e posa lo sguardo su alcuni. Rispondiamo con generosità: la vita donata al Signore e ai fratelli è una vita profondamente feconda. Fecondità che dona pace, serenità e semplice voglia di vivere: tutti doni dello Spirito Santo, nonostante le nostre incoerenze».
E ancora: «Quanto spesso – ha concluso – ho sperimentato nella mia persona che, non di rado, le ferite diventano feritoie dalle quali passa la grazia risanante di Dio. Allora animo fratelli e gioia nei nostri cuori, mentre riprendiamo con ardore rinnovato il nostro impegno cristiano. Siatemi vicini nella preghiera, ricordando che sono cristiano con voi e, con tutte le mie miserie, sono oggi e per sempre sacerdote per voi. E così spero, e così sia». A seguire, ancora un applauso liberatorio dell’assemblea in festa mentre l’arcivescovo Valentinetti assegnava al nuovo sacerdote il suo primo incarico di vicario parrocchiale della stessa Cattedrale di San Cetteo, con la grande gioia espressa dall’abate don Francesco Santuccione. Non sono mancati, infine, un pensiero ed una preghiera per il diacono Edward Arulrai Pushparaj che, quest’oggi, verrà ordinato anch’egli sacerdote nella chiesa di Santa Maria a Madurai, in India suo Paese d’origine, per poi incardinarsi ugualmente nell’arcidiocesi di Pescara-Penne.
In prima fila intanto, con profonda commozione, hanno seguito la celebrazione eucaristica i genitori di don Michele, anch’essi felici per la realizzazione della vocazione del proprio figlio: «Non sappiamo descrivere l’emozione che proviamo – hanno raccontato a caldo Antonio e Giovanna Cocomazzi – in questo momento. Siamo molto emozionati per lui e contentissimi. Infatti, abbiamo pregato tanto per Michele affinché arrivasse a questo momento. Gli auguriamo di essere sacerdote in eterno».