Premiati gli alunni del Classico, in ricordo di Federica
Si è rinnovato sabato mattina, presso l’aula magna del Liceo classico D’Annunzio di Pescara gremita di studenti, l’appuntamento con la ventinovesima edizione del Premio “Federica Fracassi” che ha premiato i nove alunni che, nello scorso anno, hanno ottenuto il miglior rendimento scolastico frequentando il primo anno di liceo. Un premio, questo, dedicato alla memoria della giovane alunna che, proprio frequentando il suo primo anno nella prestigiosa scuola pescarese nel 1984, morì a causa di una grave malattia: «Se con questo premio – ha spiegato Aurelio Fracassi, padre di Federica e presidente della fondazione – da un lato vogliamo ricordare mia figlia, dall’altro vogliamo evidenziare la bravura dei suoi coetanei, incoraggiandoli far emergere le loro capacità affinché siano d’esempio agli altri e possano contribuire a creare un futuro migliore».
Così Eleonora Forcella del 1°A, Paolo Amisano del 1°F, Serena Mele del 1°I, Sara Pirri del 1°C, Federico Mancini del 1°D, Rita Marrollo del 1°F, Benedetta Di Battista del 1°G, Giordano Spacco del 1°A e Daniele Di Risio del 1°B hanno ricevuto il premio in denaro di 400 euro donato dalla Fondazione “Federica Fracassi”, con il supporto rilevante della Fondazione Pescarabruzzo: «È giusto – ha osservato il presidente Nicola Mattoscio, rivolgendosi ai tanti alunni presenti – che la storia una ragazza la quale non ha avuto la possibilità di proseguire la sua vita, resti comunque un faro attraverso cui proseguire la vostra e costruire un futuro».
Una vita, quella di Federica Fracassi, che resterà comunque impressa nella storia del prestigioso istituto scolastico pescarese che, anzi, tornerà a manifestarsi: «Da quest’anno – ha annunciato Luciana Vecchi, dirigente scolastico del Liceo D’Annunzio – abbiamo fra gli iscritti Federica Fracassi, colei che sarebbe stata la nipote della giovane scomparsa. La storia, dunque, continua e un filo rosso unisce la famiglia Fracassi alla nostra scuola».
Ma oltre alla premiazione, come da tradizione, l’evento ha anche assunto un carattere formativo ospitando la lezione del genetista dell’Università D’Annunzio Giandomenico Palka, dal tema “Le cellule staminali nella terapia delle malattie genetiche”, che ha messo in guardia da false illusioni relative al loro uso: «Diverse patologie – ha spiegato lo scienziato – possono essere curate con queste cellule, ma per molte altre rimangono diversi dubbi oltre a problemi etico-morali legati a dove estrapolarle, come nel caso di quelle fetali».