“Pregate sempre, senza stancarvi”
«Dio conosce tutto di noi, ma ci invita comunque a pregare “con insistenza”». Papa Francesco lo ha ricordato ieri mattina all’Angelus, prendendo spunto dalla parabola del Vangelo di ieri in cui Gesù parla della necessità di pregare sempre, senza stancarsi come la vedova che, a forza di supplicare un giudice disonesto, riesce ad ottenere giustizia: «Nel nostro cammino quotidiano – sottolinea il Pontefice -, specialmente nelle difficoltà, nella lotta contro il male fuori e dentro di noi, il Signore non è lontano, è al nostro fianco; noi lottiamo con Lui accanto e la nostra arma è proprio la preghiera, che ci fa sentire la sua presenza accanto a noi, la sua misericordia, anche il suo aiuto. La lotta contro il male è però dura e lunga, richiede pazienza e resistenza. In questa lotta da portare avanti ogni giorno, Dio è il nostro alleato, la fede in Lui è la nostra forza, e la preghiera è l’espressione della fede, perché se si spegne la fede, si spegne la preghiera, e noi camminiamo nel buio, ci smarriamo nel cammino della vita. La preghiera perseverante è quindi espressione della fede in un Dio che ci chiama a combattere con Lui, ogni giorno, ogni momento, per vincere il male con il bene».
In questo impegno, il Santo Padre ha voluto menzionare le tante donne che lottano per la propria famiglia, che pregano, che non si affaticano mai: «Un ricordo oggi – rimarca il Papa -, tutti noi, a queste donne che col loro atteggiamento ci danno una vera testimonianza di fede, di coraggio, un modello di preghiera. Un ricordo a loro». Dopo la preghiera mariana, Papa Francesco ha poi ricordato Giornata missionaria mondiale, ricorsa proprio ieri, riflettendo sulla missione propria della Chiesa: «Diffondere nel mondo la fiamma della fede – afferma Papa Bergoglio -, che Gesù ha acceso nel mondo: la fede in Dio che è Padre, Amore, Misericordia. Il metodo della missione cristiana non è il proselitismo, ma quello della fiamma condivisa che riscalda l’anima».
Ringraziando tutti coloro che, con la preghiera e l’aiuto concreto, sostengono l’opera missionaria, in particolare la sollecitudine del vescovo di Roma per la diffusione del Vangelo, il pensiero del Santo Padre è andato a chi opera in prima linea, proclamando Cristo fino ai confini della Terra: «In questa Giornata – aggiunge il Papa – siamo vicini a tutti i missionari e le missionarie, che lavorano tanto senza far rumore, e danno la vita. Come l’italiana Afra Martinelli, che ha operato per tanti anni in Nigeria: qualche giorno fa è stata uccisa, per rapina; tutti hanno pianto, cristiani e musulmani. Le volevano bene! Afra Martinelli, ha annunciato il Vangelo con la vita, con l’opera che ha realizzato, un centro di istruzione e così ha diffuso la fiamma della fede, ha combattuto la buona battaglia».
Come anche Stefano Sándor, il salesiano laico proclamato Beato ieri a Budapest, in Ungheria:«Quando il regime comunista chiuse tutte le opere cattoliche – lo ricorda ancora il Pontefice – affrontò le persecuzioni con coraggio, e fu ucciso a 39 anni».