Niente più figli minori sottratti alla loro famiglia di origine per essere consegnati alla famiglia affidataria, ma sarà la famiglia disagiata nel suo complesso ad essere affiancata da un’altra famiglia guida: "Crediamo - spiega don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana - nel valore della prevenzione intervenendo sulle famiglie, non solo mettendo cerotti su ferite già aperte"
Migliaia di profughi stanno arrivando in Italia attraverso la frontiera nord del Valico Fernetti, nei pressi di Trieste, dove vengono accolti proprio dagli operatori di Unicef e Save the children. Entrambe le organizzazioni impegnate nel dare risposta immediata ai bisogni essenziali di bambine, bambini, adolescenti e delle loro famiglie. In quattro giorni, infatti, gli operatori sono entrati in contatto con 1.600 persone, distribuendo beni di prima necessità come kit invernali e kit per l’igiene (pannolini, salviette detergenti, assorbenti igienici) e sensibilizzando sulla prevenzione sanitaria, fornendo anche mascherine e gel igienizzante, oltre a cibo e acqua
"Sappiamo - osserva il Papa - che ognuno di noi ha bisogno dell’altro, e anche la debolezza, se vissuta insieme, può diventare una forza che migliora il mondo. Spesso la presenza dei poveri è vista con fastidio e sopportata; a volte si sente dire che i responsabili della povertà sono i poveri! Un insulto in più, pur di non compiere un serio esame di coscienza sui propri atti, sull’ingiustizia di alcune leggi e provvedimenti economici, sull’ipocrisia di chi vuole arricchirsi a dismisura, si getta la colpa sulle spalle dei più deboli"
"È sempre più evidente nelle parole e negli atteggiamenti di molti – denota Papa Francesco - la stretta relazione tra la scelta delle celebrazioni secondo i libri liturgici precedenti al Concilio Vaticano II e il rifiuto della Chiesa e delle sue istituzioni in nome di quella che essi giudicano la “vera Chiesa”"
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