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L’Italia? “Sciapa e infelice, in cerca di connettività”

E’ questa la fotografia scattata sull’Italia dal 47° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2013

«Una società sciapa e infelice in cerca di connettività». È questa la foto dell’Italia che emerge dal 47° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese 2013, presentato oggi a Roma. Malgrado la scelta implicita e ambigua di drammatizzare la crisi per gestire la crisi da parte della classe dirigente, il crollo atteso da molti non c‘è stato. C’è stato, piuttosto, il dominio di un solo processo, che ha impegnato ogni soggetto economico e sociale: la sopravvivenza. C‘è stata la reazione di adattamento continuato, spesso il puro galleggiamento, delle imprese e delle famiglie.

Giuseppe De Rita, presidente Censis

In particolare, le famiglie italiane hanno attuato una profonda ridefinizione dei consumi: il 76% dà la caccia alle promozioni, il 63% sceglie gli alimenti in base al prezzo più conveniente, il 62% ha aumentato gli acquisti di prodotti di marca commerciale, il 68% ha diminuito le spese per cinema e svago, il 53% ha ridotto gli spostamenti con auto e scooter per risparmiare benzina, il 45% ha rinunciato al ristorante. Per il 72,8% delle famiglie un‘improvvisa malattia grave o la necessità di significative riparazioni per la casa o per l‘auto sono un serio problema. Il pagamento di tasse e tributi (24,3%), bollette (22,6%), rate del mutuo (6,8%) mette in difficoltà una quota significativa di italiani. Sono poco meno di 8 milioni le famiglie che hanno ricevuto dai familiari una forma di aiuto nell‘ultimo anno.

Non va meglio sul fronte lavoro, dove si contano quasi 6 milioni gli occupati che nell’ultimo anno si sono trovati a fare i conti con una o più situazioni di instabilità e precarietà lavorativa: «Così – si legge nel Rapporto -, dopo la sopravvivenza, oggi siamo una società più sciapa: senza fermento, circola troppa accidia, furbizia generalizzata, disabitudine al lavoro, immoralismo diffuso, crescente evasione fiscale, disinteresse per le tematiche di governo del sistema, passiva accettazione della impressiva comunicazione di massa. E siamo malcontenti, perché viviamo un grande, inatteso ampliamento delle diseguaglianze sociali. Si è rotto il grande lago della cetomedizzazione».

Si registra, però, una sempre più attiva responsabilità imprenditoriale femminile, l‘iniziativa degli stranieri, la presa in carico di impulsi imprenditoriali da parte del territorio, la dinamicità delle centinaia di migliaia di italiani che studiano e/o lavorano all‘estero. Ci sono poi due grandi ambiti che consentirebbero l‘apertura di nuovi spazi imprenditoriali e di nuove occasioni occupazionali: il processo di radicale revisione del welfare e l’economia digitale. Il filo rosso che può fare da nuovo motore dello sviluppo è la connettività. Ma se istituzioni e politica non sembrano in grado di valorizzarla, la spinta alla connettività sarà in orizzontale nei vari sottosistemi della vita collettiva.

About Davide De Amicis (4522 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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