Influenza: il picco dopo l’Epifania
Sono stati quasi 100 mila i bambini colpiti dall’influenza nell’ultima settimana del 2013, ma il picco deve ancora arrivare ed è atteso a partire dai giorni successivi all’Epifania. Così dei circa 450 mila italiani a letto per l’influenza durante le feste di Natale e Capodanno, oltre il 20% è rappresentato da bambini sotto i cinque anni di età. Lo ha ricordato ieri, attraverso una nota, l’Ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma: «La vaccinazione – spiegano gli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù – è lo strumento di prevenzione più efficace ed è fondamentale per le categorie a rischio, come i bambini affetti da determinate patologie. Solo vaccinandosi si può contribuire a ridurre il numero di casi, di ospedalizzazioni e di morti premature. I vaccini antinfluenzali sono considerati sicuri poiché vengono sottoposti a controlli di qualità predefiniti a livello internazionale».
La vaccinazione, però, dovrebbe essere effettuata ogni anno, prima dell’inizio della stagione influenzale. Tra l’altro, un’attenzione particolare è richiesta a tutti i genitori che hanno i figli affetti da determinate patologie: «Tutti coloro – raccomanda Alberto Villani, responsabile di Pediatria generale e Malattie infettive del Bambin Gesù – che hanno un figlio con una malattia come le cardiopatie, le pneumopatie, il diabete, la fibrosi cistica vaccinino il proprio figlio per evitare la possibilità che contragga l’influenza. Si tratta di categorie a rischio per le quali una semplice influenza può diventare una malattia di particolare rilevanza – chiarisce il medico -. Per tutti i bambini in buona salute è sufficiente fronteggiare i sintomi avvalendosi del consiglio del proprio pediatra, somministrare farmaci per la febbre e tenere le vie respiratorie il più libere possibile. Insomma i tipici comportamenti che i genitori di bambini ormai non più piccoli conoscono molto bene».
Una persona infetta, può trasmettere il virus molto facilmente prima ancora che appaiano i sintomi, con un semplice colpo di tosse, uno starnuto o una stretta di mano. È poi importante consultare il medico in caso di sintomi importanti o che persistono troppo a lungo, oltre i cinque giorni. L’esperto del Bambin Gesù suggerisce di approfittare delle 24-48 ore in casa post influenza per dormire un po’ di più al mattino e per dedicare tempo ai quattro pasti giornalieri, favorendo l’assunzione di frutta e verdure fresche: «Qualora il clima lo dovesse consentire – consiglia il professor Villani – approfittarne per uscire per una breve passeggiata. Dopo 4-5 giorni si potranno riprendere le normali attività, comprese quelle sportive nel caso di bambini più grandi. Potrà inoltre essere utile somministrare un multivitaminico per qualche giorno o anche la sola vitamina C».