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“Non vogliamo più dire… separati”

E’ stato questo l’auspicio rivolto venerdì sera, dall’arcivescovo Valentinetti, ai cristiani non cattolici presenti alla veglia di preghiera ecumenica diretta dalla Comunità di Taizè

I tanti fedeli intervenuti presso la chiesa dello Spirito Santo

«All’interno delle confessioni cristiane, è necessario riscoprire e fortificare in maniera seria i singoli carismi e poi rispettare, fortificare e compaginare i carismi dei fratelli che non possiamo più dire e non vogliamo più dire separati, ma fratelli che cercano Dio e la sua volontà attraverso strade diverse dalla nostra».

Pierluigi De Aloisio, referente Comunità Taizè

Lo ha detto venerdì sera l’arcivescovo di Pescara-Penne monsignor Tommaso Valentinetti, pronunciando l’omelia all’interno della veglia di preghiera ecumenica celebrata a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani, in una chiesa dello Spirito Santo ancora una volta gremita, nell’insolita atmosfera ricreata dalle luci soffuse emanate dai ceri che circondavano la croce posta ai piedi dell’altare, per pregare insieme attraverso il metodo della comunità di Taizè, fondata nel 1940 nella cittadina francese da cui prende il nome dal religioso frère Roger, partendo dalla lettura dei versi 12-26 estrapolati dal capitolo 12 delle prima lettera di San Paolo apostolo ai Corinzi: «Il nostro metodo – racconta Pierluigi De Aloisio, referente del gruppo di preghiera pescarese di Taizè (che si incontra in preghiera ogni secondo lunedì del mese, alle ore 21, presso la parrocchia di San Giovanni Battista e San Benedetto a Pescara colli) – consiste nella ripetizione continua di versi biblici, così da impararli più facilmente ed in modo da non separare la vita dalla preghiera, magari ritrovandosi nella quotidianità a cantarli nella mente lavorando o svolgendo altre azioni. La nostra vuole essere una preghiera perpetua, capace di creare comunione».

Mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne

Versi, quelli della prima lettera ai Corinzi, nei quali San Paolo descrive Cristo come un corpo che ha molte parti paragonate, in questo caso, alle diverse fedi cristiane. La lettura, in particolare, lancia una provocazione descrivendo questo corpo come privo di divisioni: «È vero – interroga monsignor Valentinetti – che non ci sono divisioni nel corpo? Purtroppo, la risposta è negativa: ci sono divisioni e lacerazioni nel corpo stesso di Cristo, che voleva essere uno». Eppure, negli ultimi decenni, il movimento ecumenico ha fatto grandi passi in avanti: «Occorre, però, – avverte il presule – che ci siano uomini e donne di buona volontà che si preoccupino gli uni degli altri, perché questo corpo non sia diviso. L’esempio, questa sera, ci è giunto dai fratelli di Taizè con i quali ci siamo raccolti in preghiera mediante lo stile attraverso cui invocano l’unità per il corpo di Cristo, per l’ecclesìa che è diffusa in tutta la terra. Loro sono un esempio di chi si occupa di quella parte del corpo che, probabilmente, sta soffrendo a causa delle divisioni».

don Achille Villanucci, Pastorale Ecumenica

Ricordando, infine, la storica visita che Papa Paolo VI fece al Patriarca ortodosso Atenagora negli anni del Concilio Vaticano II a Gerusalemme, l’arcivescovo di Pescara-Penne ha voluto sottolineare l’importanza del nuovo viaggio in Terra Santa che, a Maggio, Papa Francesco compirà incontrando il Patriarca Bartolomeo: «Che sia veramente l’inizio – auspica monsignor Valentinetti – di una nuova primavera nella storia dell’ecumenismo e nella storia della Chiesa». Così, insieme, la Chiesa Cattolica, Evangelica, Battista, di Betania, Valdese e Metodista hanno chiuso la Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani: «Cinquant’anni fa – conclude don Achille Villanucci, direttore della Pastorale Ecumenica dell’arcidiocesi di Pescara-Penne – un incontro del genere non sarebbe stato possibile, ma ora è realtà anche se molto c’è ancora da fare, affidandoci nel Signore».

About Davide De Amicis (4358 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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