“La povertà aumenta, gli alimenti diminuiscono”
Con poco più di 1.354 tonnellate di cibo distribuito a circa 38 mila poveri, attraverso una rete di 211 enti convenzionati, per un valore economico di 3.235.684,78 euro si è chiuso più che positivamente l’anno 2013 del Banco Alimentare dell’Abruzzo, che ieri ha tracciato delle prospettive per il 2014 non altrettanto rosee dato che, lo scorso 31 dicembre, si è concluso il programma europeo di aiuti alimentari basato sulle eccedenze agricole ed ora, si cercano alternative per evitare una drastica diminuzione delle scorte alimentari, già stimata al 20%, non rischiando di lasciare senza cibo i meno abbienti che, nel frattempo, aumentano facendo salire le richieste d’aiuto a quota 2 mila: «Lavoriamo – spiega Luigi Nigliato, presidente del Banco Alimentare dell’Abruzzo – per evitare già dalla prossima estate il ridimensionamento netto dei prodotti da distribuire. Rivolgiamo il nostro appello alle industrie agroalimentari affinché possano comunque scegliere di diventare nostri partner, donando le loro eccedenze, con significativi risparmi logistici, economici e fiscali».
Ma per capire meglio l’entità del problema, è necessario analizzare in dettaglio i dati dell’assistenza regionale 2013: nel pescarese, dove sono assistiti circa 15 mila poveri, sono stati distribuiti 579.470 chili di alimenti per un valore di 1.408.083,77 euro; nel chietino, dove si contano circa 12 mila poveri, sono stati distribuiti 442.616 chili pari a 1.035.693,69 euro; nel teramano, che fa registrare 6.500 poveri, sono andati 221.562 chili per un valore di 531.167,22 euro; infine nell’aquilano, con 3.500 poveri, sono stati smistati 110.365 kg di prodotti pari a 260.740,10 euro. Così, escludendo le 204 tonnellate di derrate provento della Colletta alimentare, è evidente come la maggior parte dei prodotti giungano proprio dalle eccedenze alimentari in via di esaurimento nel deposito regionale pescarese del Banco Alimentare: «Per questo – esorta Cosimo Trivisani, direttore del Banco Alimentare dell’Abruzzo – tutti coloro che hanno sostenuto con grande passione e convinzione il Banco, sono chiamati a fare la loro parte ancora di più, se possibile, in questo momento di grave difficoltà economica, per sostenere chi vive nel bisogno».
Intanto, a livello europeo, l’intenso lavoro della Fondazione Banco Alimentare onlus ha consentito la sostituzione del vecchio programma di aiuti con un altro che, per ora, ha stanziato 85 milioni di euro per l’acquisto di alimenti ai quale si sono aggiunti 10 milioni di euro erogati dal Governo italiano: «Stiamo lavorando – conclude Trivisani – per individuare celermente le modalità di gestione dei fondi, evitando che i poveri rimangano a lungo senza cibo, nell’attesa che i meccanismi di acquisto e distribuzione vengono decisi e implementati».