Quaresima: “Convertirsi per non assuefarsi al male”
«La Quaresima è un tempo forte, un punto di svolta che può favorire in ciascuno di noi il cambiamento, la conversione, per uscire dalle abitudini stanche e dalla pigra assuefazione al male che ci insidia». Lo ha ricordato stamani Papa Francesco, presiedendo l’udienza generale del Mercoledì delle Ceneri in una piazza San Pietro gremita da 30 mila fedeli, tra i quali spiccavano 2 mila studenti, nella quale ha iniziato la catechesi ricordando che nel tempo quaresimale la Chiesa ci rivolge due importanti inviti: prendere più viva consapevolezza dell’opera redentrice di Cristo e vivere con più impegno il proprio battesimo: «La consapevolezza – spiga il Papa – delle meraviglie che il Signore ha operato per la nostra salvezza dispone la nostra mente e il nostro cuore ad un atteggiamento di gratitudine verso Dio, per quanto ci ha donato, per tutto ciò che compie in favore del suo popolo e dell’intera umanità. È da qui che parte la nostra conversione, che è la risposta riconoscente al mistero stupendo dell’amore di Dio. La Quaresima giunge a noi come tempo provvidenziale per cambiare rotta, per recuperare la capacità di reagire di fronte alla realtà del male che sempre ci sfida».
Dunque, a detta del Santo Padre, la Quaresima va vissuta come tempo di conversione, di rinnovamento personale e comunitario mediante l’avvicinamento a Dio e l’adesione fiduciosa al Vangelo. Guardare con occhi nuovi ai fratelli e alle loro necessità, è invece l’altro imperativo per il tempo di preparazione alla Pasqua: «La Quaresima – aggiunge il Pontefice – è il momento favorevole per convertirsi all’amore verso il prossimo: un amore che sappia fare proprio l’atteggiamento di gratuità e di misericordia del Signore. Meditando i misteri centrali della fede, la passione, la croce e la risurrezione di Cristo, ci renderemo conto che il dono senza misura della Redenzione ci è stato dato per iniziativa gratuita di Dio».
Rendimento di grazie a Dio per il mistero del suo amore crocifisso, fede autentica, conversione e apertura del cuore ai fratelli: sono questi poi gli elementi essenziali per vivere il tempo della Quaresima secondo Papa Francesco, che ha invocato la protezione e l’aiuto della Vergine Maria – la prima credente in Cristo – per accompagnarci nei giorni di preghiera intensa e di penitenza per arrivare a celebrare, purificati e rinnovati nello spirito, il grande mistero della Pasqua del suo Figlio.
La Quaresima, dunque, non può che essere un periodo di riflessione durante il quale, a detta di Papa Francesco, non abituarsi alle situazioni di degrado e di miseria che incontriamo camminando per le strade delle nostre città e dei nostri paesi: «C’è il rischio – denuncia il Papa – di accettare passivamente certi comportamenti e di non stupirci di fronte alle tristi realtà che ci circondano: ci abituiamo alla violenza, come se fosse una notizia quotidiana scontata, ci abituiamo a fratelli e sorelle che dormono per strada, che non hanno un tetto per ripararsi. Ci abituiamo ai profughi in cerca di libertà e dignità, che non vengono accolti come si dovrebbe. In una parola, ci abituiamo a vivere in una società che pretende di fare a meno di Dio, nella quale i genitori non insegnano più ai figli a pregare né a farsi il segno della croce. Questa assuefazione a comportamenti non cristiani e di comodo ci narcotizza il cuore!».
A tal proposito, il Santo Padre è tornato ad interrogare i fedeli come fa ormai abitualmente: «I vostri figli – interroga -, i vostri bambini, sanno farsi il segno della croce? I vostri nipoti sanno farsi il segno della Croce? Gli avete insegnato a farlo?». E ancora: «Sanno pregare il Padre Nostro? Sanno pregare la Madonna con l’Ave Maria? Pensate e rispondete voi – esorta il Pontefice, stigmatizzando una società che pretende di fare a meno di Dio, dove i genitori non insegnano più ai loro figli a pregare».