“Cercare i lontani e accogliere gli emarginati senza isolarsi in una casta”
"Non scopriamo il Signore - sottolinea il Papa - se non accogliamo in modo autentico l’emarginato, come San Francesco che non ha avuto paura di abbracciare il lebbroso e di accogliere coloro che soffrono qualsiasi genere di emarginazione. In realtà, proprio sul Vangelo degli emarginati, si gioca la nostra credibilità!"

«Cari nuovi Cardinali, questa è la logica di Gesù, questa è la strada della Chiesa: non solo accogliere e integrare, con coraggio evangelico, quelli che bussano alla nostra porta, ma uscire, andare a cercare, senza pregiudizi e senza paura, i lontani manifestando loro gratuitamente ciò che noi abbiamo gratuitamente ricevuto». Lo ha affermato stamani Papa Francesco, presiedendo la Santa Messa al termine del Concistoro che ha ufficialmente nominato venti nuovi cardinali, tra cui l’arcivescovo di Ancona-Osimo monsignor Edoardo Menichelli e l’arcivescovo di Agrigento monsignor Francesco Montenegro.
Il Papa, rivolgendosi ai nuovi porporati, ha innanzi tutto citato il Vangelo di Giovanni “Chi dice di rimanere in [Cristo], deve anch’egli comportarsi come lui si è comportato”: «La totale disponibilità – spiega il Santo Padre – nel servire gli altri è il nostro segno distintivo, è l’unico nostro titolo di onore!».
Parlando poi della missione che attende i nuovi cardinali, il Pontefice li ha quindi esortati a non avere paura di accogliere con tenerezza gli emarginati, a non avere paura della tenerezza e della compassione: «Maria – prega Papa Bergoglio – ci rivesta di pazienza nell’accompagnarli nel loro cammino, senza cercare i risultati di un successo mondano. Cari fratelli, guardando a Gesù e alla nostra Madre, vi esorto a servire la Chiesa in modo tale che i cristiani – edificati dalla nostra testimonianza – non siano tentati di stare con Gesù senza voler stare con gli emarginati, isolandosi in una casta che nulla ha di autenticamente ecclesiale. Vi esorto a servire Gesù crocifisso in ogni persona emarginata, per qualsiasi motivo, a vedere il Signore in ogni persona esclusa che ha fame, che ha sete, che è nuda».
Del resto, a detta del Sommo Pontefice, è sul Vangelo degli emarginati che si rivela la credibilità della Chiesa e dei cardinali: «Il Signore – ricorda Papa Francesco – è presente anche in coloro che hanno perso la fede o che si dichiarano atei. Non scopriamo il Signore se non accogliamo in modo autentico l’emarginato, come San Francesco che non ha avuto paura di abbracciare il lebbroso e di accogliere coloro che soffrono qualsiasi genere di emarginazione. In realtà, proprio sul Vangelo degli emarginati, si gioca, si scopre e si rivela la nostra credibilità!».