Divorzio: “Un grido muto di dolore da ascoltare”
«Facilitando la traduzione di una separazione in un irreversibile divorzio, non sosteniamo le coppie che invece sono ancora affascinate dal “per sempre”. C’è come un grido di dolore che è un grido muto, che va riscoperto e ascoltato». Lo ha affermato ieri don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della famiglia della Cei, commentando il disegno di legge sul cosiddetto “divorzio breve” approvato ieri dalla Commissione giustizia della Camera, grazie a un accordo trasversale tra le forze politiche. Il disegno prevede una riduzione dei tempi della separazione a 12 mesi, in caso di contenzioso, o a sei mesi, quando la decisione è consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli. Ora si dovrà attendere il parere delle altre Commissioni in vista dell’approdo in aula il 26 maggio.
Intanto, il direttore della Pastorale familiare della Conferenza episcopale italiana si è espresso intervenendo al Sir, a margine di un convegno promosso dal Forum delle associazioni familiari: «Al di là dei tempi – rileva don Gentili – c’è un grande vuoto. I tempi sono stati ristretti e a volte il tempo aiuta ad elaborare una rabbia iniziale in chi si separa. Ma ciò che ci preme soprattutto è che quel tempo va accompagnato e sostenuto. E invece noi vediamo che c’è un grande vuoto proprio su questo. Continuiamo a fare leggi che facilitano l’uscire dalla famiglia e poche che invece aiutano a fare famiglia».
Un discorso, quest’ultimo, che il presbitero ha argomentato concretamente: «Immaginiamo – riflette il direttore dell’Ufficio nazionale di Pastorale della famiglia della Cei – una casa in cui appare una crepa, che viene rasa al suolo, invece che aiutata a essere riscostruita. Queste sono le case degli italiani: stiamo radendo al suolo chi vuole far casa e far famiglia. Noi abbiamo visto tante situazioni di crisi familiari evolversi nel tempo, con i dovuti sostegni, e riformarsi in un rinnovato impegno del per sempre. Un percorso che conduce anche ad un maggior benessere per la coppia e per i figli».
Inoltre, don Gentili si è pronunciato sulla proposta di legge, sostenuta dal Forum e presentata sia alla Camera che al Senato, di istituire una “Giornata nazionale sulla famiglia”: «Sono le famiglie – don Paolo Gentili – che poi nel concreto e nella carne portano avanti la storia di questo Paese. Se pensiamo ad una persona fuori dai suoi legami familiari, diventa un naufrago. Ma la famiglia in questo momento porta in sé delle grandi fragilità e quindi ha bisogno non solo di una Giornata, ma di un’attenzione rinnovata perché il fatto di sposarsi possa diventare qualcosa che è sostenuto dalla società, perché far figli e aprirsi alla vita non siano un problema ma una grande risorsa per tutti».