“Vi restituiamo quanto fatto, per far comprendere ciò che serve”
"Il bilancio sociale è un ulteriore dono che Dio ci ha fatto, non per gongolarci dei risultati ottenuti, ma per fare sempre meglio nei confronti di coloro che interpellano"

«Vogliamo restituire alla città ed alla nostra arcidiocesi tutto quello che abbiamo fatto nel 2013, attraverso le risorse avute a disposizione, perché tutti puntiamo sempre il dito su ciò che non va, ma c’è anche tanto di buono che non viene fatto, e noi vogliamo raccontare quello che facciamo per comprendere ciò di cui si ha più bisogno». Con queste parole soddisfatte e liberatorie don Marco Pagniello, direttore della Caritas diocesana pescarese e della Fondazione Caritas, ieri, presso la sala Favetta del Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara, ha introdotto la presentazione del Bilancio sociale delle attività Caritas 2013.
Un documento che testimonia, numeri alla mano, tutti i progetti e le attività perseguite quotidianamente a favore degli ultimi e degli indigenti. E di questi ultimi a Pescara, come dimostrato dal Rapporto povertà e famiglie relativo al primo semestre 2014 oltre che al 2013, ce ne sono tanti, troppi: «Sono 1.794 – esordisce Walter Nanni, sociologo e responsabile del Centro studi di Caritas Italiana – gli utenti ricevuti nell’ultimo semestre nei Centri di ascolto Caritas di Pescara, Montesilvano, Penne, Città Sant’Angelo e Collecorvino. Un numero, in realtà, molto più cospicuo se consideriamo che dietro queste persone ci sono le loro famiglie».
Famiglie che tra l’altro, in controtendenza con il dato nazionale, sono più italiane che straniere: «Gli italiani accolti – sottolinea Nanni – corrispondono al 59,9% rispetto al 40,1 % degli stranieri. Un dato spiegato dalla forte incidenza della crisi economico-finanziaria che ha colpito i nostri connazionali, i quali hanno perso il lavoro e hanno subito un improvviso crollo del benessere».
Famiglie che, piegate dalla crisi, spesso si spezzano e con il sopraggiungere di una separazione o di un divorzio, corrispondente al 15,4% dei casi nel 2013 ed al 20,4% dei casi nel 2014, ex mogli ed ex mariti da soli, per lo più tra i 45 ed i 54 anni d’età, si trovano a dover sopportare un peso economico insostenibile, oltre che una povertà estrema: «Infatti – conferma il responsabile del Centro studi di Caritas Italiana – al primo posto tra le richieste pervenute, nel 44,6% dei casi, ci sono proprio quelle relative a beni e servizi materiali (cibo, vestiario e mobilio), seguiti da richieste di sussidi economici ferme al 26,2%».
Richieste soddisfatte nel 42,1% dei casi, riguardo ai beni ed ai servizi materiali, e nel 15,3 relativamente alla concessione di sussidi economici. Ma se i giovani sono il nostro futuro, deve allarmare non poco che nel pescarese dilaga il fenomeno dei cosiddetti “Neet”, coloro che non studiano, non lavorano e non partecipano a percorsi di formazione professionale: «A Pescara – denuncia Walter Nanni – i Neet, tra i 19 ed i 34 anni d’età – corrispondono al 20%. È questo un fenomeno ancora da studiare, ma l’Europa ha dedicato loro un progetto specifico».
Invece per quanto riguarda le attività svolte dalla Caritas diocesana, con i suoi 500 volontari e le sue 36 sedi parrocchiali, il 2013 è stato un anno da incorniciare con l’apertura della Cittadella dell’accoglienza Giovanni Paolo II, che ha accolto 244 persone, e della mensa attigua, che eroga 300 pasti al giorno. Tutto questo per non parlare delle 256.510 euro elargite in progetti di Microcredito, nel 71% dei casi in regolare restituzione, e delle 262 mila euro erogate con il Prestito della speranza riservato agli utenti non più bancabili. Senza dimenticare anche le 261 tessere distribuite alle famiglie, in difficoltà economica, che vanno a fare la spesa all’Emporio della Solidarietà ed i 420 ragazzi animati dal progetto Oratori.
L’ultimo progetto attivato, in ordine di tempo, è stato “Famiglie al centro”, uno sportello attivato presso il Centro di ascolto diocesano di Pescara che ha ricevuto specificatamente 234 famiglie ascoltandole, accompagnandole e prendendo in carico i loro bisogni: «Accolgo questo report – commenta monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne – come un ulteriore dono che Dio ci ha fatto, non per gongolarci dei risultati ottenuti, ma per fare sempre meglio nei confronti di coloro che interpellano».
Progetti, questi ultimi, divenuti fondamentali per garantire un livello minimo di qualità della vita a tutti coloro che vivono o transitano a Pescara: «La nostra amministrazione comunale – ricorda Giuliano Diodati, assessore comunale alle Politiche Sociali – ha tutta l’intenzione di confermare questi progetti necessari, in tempi di scarsità di risorse, per affrontare situazioni di disagio sociale».
Ma alla politica, vengono richiesti interventi strutturali: «Sono sedici anni – denuncia Marinella Sclocco, assessore regionale alle Politiche Sociali – che la Regione Abruzzo non approva una legge in materia. Noi vogliamo riprendere in mano la situazione e, con la partecipazione di tutte le realtà come la Caritas, impostare un modello di welfare generativo che sopperisca alla carenza di risorse».