Gas serra: “La produzione dovrà essere ridotta del 40% entro il 2030”
Le emissioni di “gas serra” dovranno essere ridotte del 40% entro il 2030 rispetto ai dati del 1999 nell’insieme dell’Unione, le energie rinnovabili dovranno essere portate al 27% dell’intero pacchetto energetico e l’incremento dell’efficienza energetica dovrà ugualmente raggiungere il 27%.
Sono state queste le più importanti decisioni intraprese dai 28 capi di Stato e di governo dell’Unione Europea, riunitisi in settimana a Bruxelles per definire gli impegni dei Paesi europei per una strategia comune in materia di clima-energia per il 2030, anche in vista della Conferenza mondiale Onu sul clima che si terrà a Parigi nel dicembre 2015.
A presentare, nella tarda serata di giovedì, i risultati positivi della prima giornata di lavori al Consiglio europeo è stato il presidente Herman Van Rompuy, al suo ultimo summit prima di cedere il posto, il 1° dicembre, al polacco Donald Tusk. Van Rompuy, dunque, ha parlato di buone notizie per il clima, per la salute dei cittadini e per i colloqui in vista di Parigi.
Molto complessi, però, e ancora da definire puntualmente sono i meccanismi di compensazione – ripartizioni degli oneri – tra i mix energetici nazionali, essendo alcuni Paesi molto avanti rispetto alla riduzioni di gas nocivi e all’utilizzo di energia pulita mentre altri, specie nell’est europeo, sono piuttosto in ritardo.
Senza contare che – contrariamente a quanto affermano i media mainstream e i modelli matematici – i dati sul clima degli ultimi 15 anni concordano sul fatto che stiamo andando verso una mini-era glaciale dovuta alla scarsa attività solare. Altro che effetto serra!
Sono obiettivi impossibili da rispettare e, quand’anche fossero attuabili, comporterebbero una recessione ancora peggiore dell’attuale… Questa è la “decrescita felice” suggerita da J. Attali e degni sodali… Il tutto mentre la disoccupazione nella UE aumenta a ritmi esponenziali e Cina e U.S.A. non hanno mai ratificato il Protocollo di Kyoto!!