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Presepi e simboli religiosi a scuola: “Si confonde il laicismo con la laicità”

"Una finta ignoranza che volutamente confonde laicismo con laicità, sta diffondendo in tutta Italia una nuova ideologia che non è compatibile con la libertà religiosa e che, in pratica, si identifica con l’ateismo"

E’ stata questa la dura presa di posizione dell’Associazione italiana genitori, rispondendo agli ultimi casi di intolleranza verificatisi in questi giorni

Una lezione a scuola

«Via il presepe dalle scuole a Salerno, Bergamo, in Piemonte. La recita scolastica di Natale? Mai più la sia messa in scena nel teatro parrocchiale a Terni. E, dulcis in fundo, si tolgano anche tutti i simboli religiosi presenti negli atenei, come chiesto in un appello all’Università di Firenze. Puntuali tornano le strumentalizzazione del Natale ai fini di festa immotivata, mascherate da rispetto delle persone di fedi diverse dalla cristiana o non credenti, in nome della laicità dello Stato».

Fabrizio Azzolini, presidente Age

Fabrizio Azzolini, presidente Age

Così in una nota l’Age (Associazione italiana genitori) commenta gli ultimi casi di cronaca legati al Natale, apparsi in questi giorni sui mezzi d’informazione. “Ma ormai il Re è nudo”. Una finta ignoranza che volutamente confonde laicismo con laicità, sta diffondendo in tutta Italia una nuova ideologia che non è compatibile con la libertà religiosa e che, in pratica, si identifica con l’ateismo.

Un progetto che si costruisce sulle spalle dei nostri figli e di noi genitori, che s’impone attraverso la politica e che non concede spazio pubblico alla visione cattolica e cristiana per relegarla a qualcosa di puramente privato: «Una società laica, uno Stato laico non sono laicisti – conclude l’Age -. La laicità è altro discorso. Significa che lo Stato si pone in una posizione d’imparzialità, non d’indifferenza, nei confronti delle varie religioni».

About Davide De Amicis (4597 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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6 Comments on Presepi e simboli religiosi a scuola: “Si confonde il laicismo con la laicità”

  1. ok…se applicato ad un luogo religioso….. Ma un luogo pubblico ? …frequentato da persone di varia opinione religiosa…non è un imposizione ?

    • Giovanni Antonio Nigro // 7 Gennaio 2015 a 16:21 //

      La normativa vigente nei vari Paesi europei è contraddittoria. Alcuni vietano l’esposizione del crocifisso, altri la permettono a certe condizioni. Per quanto mi riguarda, non vedo nessuna imposizione: esponendo il crocifisso non costringo nessuno ad adorarlo, o a riconoscere in Lui il Figlio di Dio. La rimozione dalle aule scolastiche e giudiziarie costituirebbe, a mio avviso, un pericoloso precedente che limiterebbe i diritti della maggioranza in favore di alcune minoranze (atei, agnostici, musulmani, ebrei ecc.).

    • Giovanni Antonio Nigro // 7 Gennaio 2015 a 16:28 //

      Viviamo immersi in una foresta di simboli, alcuni dei quali palesemente blasfemi od osceni: eppure quasi nessuno protesta o ne chiede la rimozione. Non vorrei, dato che il simbolo è oggetto/immagine che rinvia a una realtà altra, che l’eliminazione del crocifisso sia un tentativo di sopprimere la presenza visibile di Cristo in un mondo sempre più ostile e secolarizzato.

  2. …..eliminare i simboli religiosi (cattolici) significa promuovere l’ateismo ?….Perchè ?
    Come è stata resa facoltativa l’ora di religione, non si può fare anche in relazione al soggetto in discussione ?…..questo nel rispetto delle credenze di tutti. Il fatto che in a
    nazioni aderenti ad altri credi ci sia maggior rigidità dovrebbe condizionare le scelte scolastiche italiane in merito ?….

    • Giovanni Antonio Nigro // 3 Gennaio 2015 a 21:32 //

      Ti rispondo con le parole di 1 Cor 1, 22-25: 22 E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, 23 noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; 24 ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. 25 Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

  3. Giovanni Antonio Nigro // 17 Dicembre 2014 a 12:05 //

    Periodicamente si chiede la rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche e dai tribunali. A chi giova tutto questo? Tagliare le radici dell’identità di un popolo lo rende manipolabile dai poteri occulti. Provate a chiedere a un musulmano o a un ebreo di rinunciare ai simboli della sua religione e vedrete come reagirà! Solo noi cristiani ci censuriamo in ossequio alla nuova vulgata del laicismo e del politically correct imperante, per cui sono le minoranze a dettare legge alla maggioranza.

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