Presepi e simboli religiosi a scuola: “Si confonde il laicismo con la laicità”
"Una finta ignoranza che volutamente confonde laicismo con laicità, sta diffondendo in tutta Italia una nuova ideologia che non è compatibile con la libertà religiosa e che, in pratica, si identifica con l’ateismo"

«Via il presepe dalle scuole a Salerno, Bergamo, in Piemonte. La recita scolastica di Natale? Mai più la sia messa in scena nel teatro parrocchiale a Terni. E, dulcis in fundo, si tolgano anche tutti i simboli religiosi presenti negli atenei, come chiesto in un appello all’Università di Firenze. Puntuali tornano le strumentalizzazione del Natale ai fini di festa immotivata, mascherate da rispetto delle persone di fedi diverse dalla cristiana o non credenti, in nome della laicità dello Stato».
Così in una nota l’Age (Associazione italiana genitori) commenta gli ultimi casi di cronaca legati al Natale, apparsi in questi giorni sui mezzi d’informazione. “Ma ormai il Re è nudo”. Una finta ignoranza che volutamente confonde laicismo con laicità, sta diffondendo in tutta Italia una nuova ideologia che non è compatibile con la libertà religiosa e che, in pratica, si identifica con l’ateismo.
Un progetto che si costruisce sulle spalle dei nostri figli e di noi genitori, che s’impone attraverso la politica e che non concede spazio pubblico alla visione cattolica e cristiana per relegarla a qualcosa di puramente privato: «Una società laica, uno Stato laico non sono laicisti – conclude l’Age -. La laicità è altro discorso. Significa che lo Stato si pone in una posizione d’imparzialità, non d’indifferenza, nei confronti delle varie religioni».
ok…se applicato ad un luogo religioso….. Ma un luogo pubblico ? …frequentato da persone di varia opinione religiosa…non è un imposizione ?
La normativa vigente nei vari Paesi europei è contraddittoria. Alcuni vietano l’esposizione del crocifisso, altri la permettono a certe condizioni. Per quanto mi riguarda, non vedo nessuna imposizione: esponendo il crocifisso non costringo nessuno ad adorarlo, o a riconoscere in Lui il Figlio di Dio. La rimozione dalle aule scolastiche e giudiziarie costituirebbe, a mio avviso, un pericoloso precedente che limiterebbe i diritti della maggioranza in favore di alcune minoranze (atei, agnostici, musulmani, ebrei ecc.).
Viviamo immersi in una foresta di simboli, alcuni dei quali palesemente blasfemi od osceni: eppure quasi nessuno protesta o ne chiede la rimozione. Non vorrei, dato che il simbolo è oggetto/immagine che rinvia a una realtà altra, che l’eliminazione del crocifisso sia un tentativo di sopprimere la presenza visibile di Cristo in un mondo sempre più ostile e secolarizzato.
…..eliminare i simboli religiosi (cattolici) significa promuovere l’ateismo ?….Perchè ?
Come è stata resa facoltativa l’ora di religione, non si può fare anche in relazione al soggetto in discussione ?…..questo nel rispetto delle credenze di tutti. Il fatto che in a
nazioni aderenti ad altri credi ci sia maggior rigidità dovrebbe condizionare le scelte scolastiche italiane in merito ?….
Ti rispondo con le parole di 1 Cor 1, 22-25: 22 E mentre i Giudei chiedono i miracoli e i Greci cercano la sapienza, 23 noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani; 24 ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, predichiamo Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio. 25 Perché ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.
Periodicamente si chiede la rimozione del crocifisso dalle aule scolastiche e dai tribunali. A chi giova tutto questo? Tagliare le radici dell’identità di un popolo lo rende manipolabile dai poteri occulti. Provate a chiedere a un musulmano o a un ebreo di rinunciare ai simboli della sua religione e vedrete come reagirà! Solo noi cristiani ci censuriamo in ossequio alla nuova vulgata del laicismo e del politically correct imperante, per cui sono le minoranze a dettare legge alla maggioranza.