Il Reddito di inclusione sociale per combattere la povertà nelle famiglie
Concretamente, il Reis si dovrebbe tradurre in un aiuto pubblico alle famiglie più povere consistente nella differenza tra il proprio reddito del momento, commisurato con i carichi familiari, e la soglia definita dall’Istat per la cosiddetta povertà assoluta
«Ciò che è avvenuto ieri è stato un buon viatico per costruire la speranza di raggiungere presto l’obiettivo, che è quello di dare un aiuto a coloro che si trovano in condizione di grande povertà, e a questo punto ci vuole la buona volontà di tutti, a partire dal Governo, perché la proposta del Reis, Reddito di inclusione sociale, ormai c’è ed è molto articolata».
Lo ha affermato ieri, intervistato dall’agenzia di stampa Sir, il portavoce nazionale del Forum del Terzo settore Pietro Barbieri, dopo aver incontrato il sottosegratario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Graziano Delrio, in presenza dei rappresentanti di Acli, Caritas, Confcooperative e dei sindacati Cisl, Cgil e Uil: «Con l’incontro di ieri a Palazzo Chigi – commenta Pietro Barbieri -, si è aperta una strada. È la prima volta in tanti anni che riusciamo ad avere un confronto col Governo sul tema della povertà assoluta».
In particolare, il portavoce nazionale del Forum del terzo settore Pietro Barbieri ha apprezzato il fatto che Delrio si sia preso l’impegno di fare una valutazione di merito sulla proposta stessa riconvocando, subito dopo, le associazioni per capire insieme quale percorso mettere in campo. Concretamente, il Reis si dovrebbe tradurre in un aiuto pubblico alle famiglie più povere consistente nella differenza tra il proprio reddito del momento, commisurato con i carichi familiari, e la soglia definita dall’Istat per la cosiddetta povertà assoluta.
Quanto ai soggetti che hanno dato vita all’“Alleanza contro la povertà”, questi sono numerosi e di diversa estrazione socio-politica e culturale: «Ma – sottolinea il portavoce nazionale del Forum del Terzo settore – accomunati dall’intento di far uscire dalla povertà assoluta numerosissime famiglie italiane, tra l’altro aumentate esponenzialmente con la crisi degli ultimi anni».
Nello specifico, le realtà associative aderenti al Reddito di inclusione sociale sono Acli, Action Aid, Anci, Azione Cattolica, Caritas Italiana, Cgil-Cisl-Uil, Cnca, Comunità di Sant’Egidio, Confcooperative, Conferenza Regioni e Province Autonome, Società di san Vincenzo de’ Paoli, Fio-Psd, Fondazione Banco Alimentare, Forum nazionale del Terzo Settore, Jesuit Social Network, Legautonomie, Save the Children, Umanità Nuova-Movimento dei Focolari.
Accanto a questi soci fondatori, tra l’altro, figurano anche realtà che hanno deciso di aderire in quanto si riconoscono nei principi ispiratori: si tratta di Adiconsum; Associazione professione in famiglia, Atd Quarto Mondo, Banco farmaceutico, Cilap Eapn Italia, Csvnet – Centri di servizio per il volontariato, Federazione Scs, Fondazione Banco delle opere di carità Onlus, Fondazione Ébbene, Piccola Opera Divina Provvidenza Don Orione, Unitalsi.
Nella proposta al Governo, presentata stamani dall’Alleanza contro la Povertà, si sottolinea come ormai sia indispensabile l’aumento della platea di riferimento per l’applicazione del Reis, in quanto nel perimetro attuale si sta facendo un’operazione parziale su pochissime persone, mentre le sue dimensioni si sono molto ampliate: «Il reperimento dei fondi necessari – denota Pietro Barbieri -, stimati in 15 miliardi nel primo quadriennio di applicazione, dovrebbe avvenire attraverso vari strumenti: col meccanismo dei Fondi strutturali dell’Unione europea, attraverso la fiscalità generale e con una “vera” spending review trovando risorse in una spesa pubblica attualmente molto elevata».
Intanto, le famiglie considerate in povertà assoluta in Italia si stima siano il 6,8% del totale, ma tale soglia di povertà cambia in base alle macro-aree dove vivono (nord, centro e sud), oltre che dal comune dove vivono (piccolo-medio-grande).
Per questo, la proposta presentata al Governo perciò tiene conto delle notevoli differenze nel costo della vita in Italia. Il Reis prevede anche l’offerta, oltre che di un aiuto economico, di servizi per l’impiego, disagio psicologico, disabilità, non autosufficienza, secondo il principio guida dell’inclusione sociale.