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Ucraina: 5 milioni di persone hanno bisogno di aiuti umanitari

"I tagli - dichiara Suzanna Tkalec, responsabile del settore emergenze di Caritas Internationalis - ai salari e alle pensioni imposte ai cittadini residenti in queste zone, la distruzione di tantissime strutture pubbliche, le difficoltà a reperire generi alimentari e i combattimenti che non cessano rendono la situazione insostenibile per molte persone"

Lo rivela Caritas Internationalis, sottolineando che su 5 milioni di individui 3,2 comprendono i soggetti più vulnerabili, anziani, disabili e minori: 50 mila le persone raggiunte

Sono circa 1.700.000 i profughi ucraini, di cui 1 milione nel resto dell’Ucraina e oltre 700 mila nei Paesi confinanti, in particolare Russia e Bielorussia. Cinque milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria, di cui 3,2 milioni tra i più vulnerabili, anziani, disabili, minori.

Suzanna Tkalec

Suzanna Tkalec, responsabile settore emergenze di Caritas Internationalis

Nonostante il cessate il fuoco, si registrano nuove esplosioni e combattimenti nei dintorni della città di Donetsk vicino a Lugansk. È questa la situazione drammatica in cui versa oggi l’Ucraina, vessata da mesi di guerra: «I tagli – dichiara Suzanna Tkalec, responsabile del settore emergenze di Caritas Internationalis, appena tornata da una missione in queste regioni – ai salari e alle pensioni imposte ai cittadini residenti in queste zone, la distruzione di tantissime strutture pubbliche (scuole, ospedali, asili e orfanotrofi), le difficoltà a reperire generi alimentari e i combattimenti che non cessano rendono la situazione insostenibile per molte persone».

Caritas italiana, assieme a molte Caritas in Europa, sta cercando di sostenere Caritas Ucraina che in questi mesi si è prodigata per assistere il numero più alto di persone. Al momento sono circa 50 mila le persone raggiunte, alle quali è stato dato un sostegno sia materiale con generi alimentari e di prima necessità, ma anche psicologico, legale, per far fronte ai tanti problemi che emergono in queste situazioni. L‘impegno complessivo è di circa 6 milioni di euro.

E l’aiuto di Caritas italiana prosegue anche nelle regioni confinanti della Russia e della Bielorussia. Sono 550 le famiglie assistite dalla Caritas di Rostov-on-Don, in Russia. Qui l‘impegno Caritas consiste nel sostenere le famiglie che hanno perso tutto e sono prive anche di assistenza sanitaria. Altre 1.180 persone dei circa 50 mila rifugiati ufficialmente registrati in Bielorussia sono aiutati dalla Caritas Bielorussia, con assistenza medica, distribuzione di generi alimentari e di prima necessità.

don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana

don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana

Il direttore di Caritas italiana, don Francesco Soddu, rilancia l’appello di Caritas Internationalis e di Caritas Europa affinché l’Europa vigili sui negoziati di pace e aggiunge: «Mentre continuiamo a sostenere l’impegno Caritas in loco – sottolinea Soddu -, e le comunità degli ucraini in Italia, ci uniamo al Santo Padre nella preghiera per le vittime e nel chiedere che non si abbandoni la via del dialogo e del negoziato».

Del resto, in questa fase, il mantenimento della tregua diventa fondamentale: «È necessario – conclude Andrij Waskowwycz, vice presidente di Caritas Europa e presidente di Caritas Ucraina – al fine di far lavorare gli operatori umanitari in condizioni di sicurezza, permettendoci di assistere un maggior numero di persone, soprattutto le più vulnerabili. Occorre però anche sensibilizzare l’opinione pubblica, affinché si intensifichino gli aiuti umanitari.

About Davide De Amicis (4528 Articles)
Nato a Pescara il 9 novembre 1985, laureato in Scienze della Comunicazione all'Università degli Studi di Teramo, è giornalista professionista. Dal 2010 è redattore del portale La Porzione.it e dal 2020 è direttore responsabile di Radio Speranza, la radio della Chiesa di Pescara-Penne. Dal 2007 al 2020 ha collaborato con la redazione pescarese del quotidiano Il Messaggero. In passato è stato direttore responsabile della testata giornalistica online Jlive radio, ha collaborato con Radio Speranza, scritto sulla pagina pescarese del quotidiano "Avvenire" e sul quotidiano locale Abruzzo Oggi.
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