“Nella Chiesa non ci sono leader a vita, tutti i servizi abbiano una scadenza”
"L’unico insostituibile nella Chiesa - ribadisce Papa Francesco - è lo Spirito Santo, e Gesù è l’unico Signore. Gesù è il Signore, non ce ne sono stati altri. Occorre mettere un tempo limitato agli incarichi che in realtà sono servizi"
«Nella Chiesa non ci sono leader a vita, è conveniente che tutti i servizi abbiano una scadenza». Lo ha affermato ieri sera Papa Francesco, concludendo in piazza San Pietro il concerto-preghiera ecumenico “Vie di unità e di pace. Voci in preghiera per i martiri di oggi e per un ecumenismo spirituale”, che ha dato il via alla trentottesima convocazione nazionale del Rinnovamento dello Spirito Santo (Rns): «Lo Spirito Santo – aggiunge il Papa, esortando a convertirsi in uomini e donne nuovi – soffia dove vuole, quando vuole e come vuole».
Il Santo Padre si è poi soffermato sulle tentazioni, come quella di credersi indispensabili, di essere al centro e così, passo passo, scivolare nell’autoritarismo e nel personalismo: «L’unico insostituibile nella Chiesa – ribadisce il Pontefice – è lo Spirito Santo e Gesù è l’unico Signore. Gesù è il Signore, non ce ne sono stati altri. Occorre mettere un tempo limitato agli incarichi che in realtà sono servizi».
Da Papa Bergoglio, inoltre, è giunta l’esortazione a creare relazioni di fiducia e cooperazione con i vescovi e a continuare a pregare e lavorare per l’unità dei cristiani: «Il rinnovamento carismatico – osserva il Sommo Pontefice – è una corrente di grazia, che ci porta avanti in un cammino che in Italia ha dato molto frutto. Il fiume – ammonisce subito dopo – deve perdersi nell’oceano, se diventa fermo si corrompe. Se il rinnovamento, questa corrente di grazia, non finisce nella corrente dell’oceano di Dio lavora per se stessa, e questo va verso il maligno. Il rinnovamento viene da Dio e va a Dio».
Il rinnovamento, a detta del Papa, non ha fondatori, non è omogeneo: «È un soffio rinnovato – spiega Papa Francesco – di Spirito Santo a tutti i membri della Chiesa, una sfida per noi tutti. Uno non fa parte del rinnovamento; è il rinnovamento a fare parte di noi».
Nel richiamare il discorso pronunciato il 1° giugno 2014 allo Stadio Olimpico, il Pontefice ha quindi rilanciato l’unità nella diversità, secondo il modello del poliedro: «Non basta parlare di unità – ricorda il Santo Padre -, non è uniformità come in una sfera dove ogni punto è equidistante dal centro. Il modello è il poliedro, che riflette la convergenza di tutte le parti e questa unità è più della parte».
Infine, alcune esortazioni rivolte allo Spirito Santo: «Padre – prega Papa Bergoglio -, inviaci lo Spirito Santo. Lui ci guiderà all’unità, lui che è quello che dà i carismi, che fa la differenza nella Chiesa. Lo Spirito Santo ci dia la memoria di quello che Gesù ha detto e insegnato. In questa Chiesa che è tua, che non è nostra, la storia ci ha divisi».
Di qui la preghiera a Gesù: «Aiutaci – conclude – ad andare sulla strada dell’unità o di questa diversità riconciliata. Signore, tu che sempre fai quello che hai promesso, dacci l’unità di tutti i cristiani».