Donne lavoratrici: “Tutelarne diritto al lavoro, maternità e famiglia”
"È decisivo - sottolinea Papa Francesco - avere una speciale attenzione per la qualità della vita lavorativa dei dipendenti, che sono la risorsa più preziosa di un’impresa, in particolare per favorire l’armonizzazione tra lavoro e famiglia"
«Penso in modo particolare alle lavoratrici: la sfida è tutelare al tempo stesso sia il loro diritto ad un lavoro pienamente riconosciuto, sia la loro vocazione alla maternità e alla presenza in famiglia».
È stata questa l’esortazione rivolta da Papa Francesco ai membri dell’Unione cristiana imprenditori dirigenti (Ucid), che riunisce gli imprenditori cattolici, un’associazione riconosciuta dai vescovi e ispirata dal magistero della Chiesa: «È decisivo – sottolinea il Pontefice – avere una speciale attenzione per la qualità della vita lavorativa dei dipendenti, che sono la risorsa più preziosa di un’impresa, in particolare per favorire l’armonizzazione tra lavoro e famiglia. Qualificante – aggiunge citando l’enciclica Laudato si – è anche la responsabilità delle imprese per la difesa e la cura del creato e per realizzare un progresso, più sano, più umano, più sociale e più integrale».
Il Papa, inoltre, ha invitato ad avere attenzione anche alle diverse situazioni di povertà e di fragilità, con un atteggiamento, uno stile con cui portare avanti i programmi di promozione e assistenza, incrementando le numerose e benemerite opere concrete di condivisione e di solidarietà che sostenete in varie parti d’Italia: «Ma non basta fare assistenza – ammonisce il Santo Padre -, fare un po’ di beneficenza. È necessario orientare l’attività economica in senso evangelico, cioè al servizio della persona e del bene comune. In questa prospettiva siete chiamati a cooperare per far crescere uno spirito imprenditoriale di sussidiarietà, per affrontare insieme le sfide etiche e di mercato, prima fra tutte la sfida di creare buone opportunità di lavoro. Pensate ai giovani, credo che il 40% dei giovani qui oggi sono senza lavoro. In un altro Paese vicino, il 47; in un altro Paese vicino, più del 50. Pensate ai giovani, ma siate creativi nel creare opportunità di lavoro che vadano avanti e diano lavoro, perché chi non ha lavoro non solo non porta il pane a casa ma perde la dignità!».
E a tracciare questa strada contribuiscono anche le iniziative di confronto e di studio, che realizzate sul territorio: «L’impresa – conclude Papa Bergoglio – è un bene di interesse comune. Per quanto essa sia un bene di proprietà e a gestione privata, per il semplice fatto che persegue obiettivi di interesse e di rilievo generale, quali ad esempio lo sviluppo economico, l’innovazione e l’occupazione, andrebbe tutelata in quanto bene in sé. Le istituzioni, ma anche gli imprenditori, gli economisti, le agenzie finanziarie e bancarie e tutti i soggetti coinvolti non devono mancare di agire con competenza, onestà e senso di responsabilità».