Gli italiani non si sentono cittadini dell’Unione europea
Gli italiani intervistati da Eurobarometro si dichiarano nel 50% dei casi lontani dal sentimento di cittadinanza dell’Unione europea (l’1% non risponde). Persino gli inglesi, tradizionalmente “freddi” rispetto alla partecipazione al progetto comunitario, si sentono più vicini all’Unione europea (52%) degli italiani
«Circa due terzi (64%) degli europei indicano di sentirsi cittadini dell’Unione europea». È questo il dato che emerge dall’ultima indagine di Eurobarometro (autunno 2015), l’istituto di statistica della Commissione europea. Ma la particolarità riguarda i Paesi che si sentono “meno europei”.
In fondo alla classifica si collocano i bulgari: solo il 47% dichiara di sentirsi cittadino europeo. Li precedono al penultimo posto, a pari merito, Italia e Cipro, con il 49%. Gli italiani intervistati da Eurobarometro si dichiarano nel 50% dei casi lontani dal sentimento di cittadinanza dell’Unione europea (l’1% non risponde).
Ben diversa la situazione negli altri grandi Paesi dell’Unione: il 75% degli spagnoli propende infatti per la cittadinanza comunitaria, così come il 74% dei tedeschi, il 71% dei polacchi, il 61% dei francesi. Persino gli inglesi, tradizionalmente “freddi” rispetto alla partecipazione al progetto comunitario, si sentono più vicini all’Unione europea (52%) degli italiani.
L’indagine di Eurobarometro si addentra poi nei prossimi dodici mesi, chiedendo ad esempio al campione intervistato cosa prevede per l’evoluzione della situazione economica: «Una maggioranza di europei ritiene che la situazione economica – si legge nel rapporto finale – resterà invariata nel 2016, sia a livello nazionale (44%) che a livello europeo (42%)».
Nell’indagine di primavera il sentimento registrato era maggiormente ottimista. Un ulteriore capitolo riguarda, inoltre, la moneta unica: «Più della metà degli europei – conclude il rapporto – sostiene un’unione economica e monetaria europea, con una sola moneta, l’euro (56%), mentre il 37% si dichiarano contrari».
Per quanto riguarda poi le preoccupazioni dei cittadini europei, immigrazione e terrorismo hanno superato temi quali la crisi economica, la disoccupazione e lo stato delle finanze pubbliche del proprio Paese: «In Europa – afferma l’Istituto demoscopico della Commissione – continua a migliorare la percezione della situazione economica. Oltre il 40% degli intervistati afferma che la situazione nazionale è buona, il 2% in più rispetto alla rilevazione della primavera».
Il dato varia però molto da Paese a Paese e in Italia la percezione positiva è condivisa solo dal 14% del campione. Secondo i cittadini europei l’immigrazione è invece il più importante tra i problemi che l’Unione europea deve affrontare in questo momento: è indicata al primo posto in tutti i Paesi a eccezione del Portogallo. Tra l’altro, osservando ancora i dati, il 68% degli intervistati si dichiara a favore di una politica europea comune sulla migrazione.
Ma guardando ai dati nazionali, però, gli italiani ritengono che il problema più grave per il loro Paese sia la disoccupazione: «Malgrado le preoccupazioni per l’immigrazione – sottolinea una nota che accompagna i dati di Eurobarometro – gli europei continuano a essere favorevoli alla libera circolazione delle persone, dimostrando che l’opinione pubblica comprende le differenze tra migrazione e libera circolazione».
L’inchiesta mostra inoltre che, dopo gli attacchi di Parigi, il terrorismo è considerato con crescente preoccupazione e dunque si riflette sulla richiesta di maggior sicurezza. Il dato sulla fiducia nella istituzioni comunitarie rimane pressoché stabile: il 37% degli europei ha un’immagine positiva delle istituzioni Ue (-4% rispetto alla precedente indagine svolta in primavera), il 23% ne ha una visione negativa (+4%), mentre il 38% ne ha un’immagine neutra (il 2% non risponde). In Italia il dato è uguale alla media europea.