“Pretestuoso e ideologico cancellare il Natale in rispetto ad altre religioni”
"L’inclusione - sottolinea Fabrizio Azzolini, presidente dell’Age - non passa per la cancellazione della storia, delle tradizioni e dei simboli fondanti e identitari di un popolo e di un Paese. Lo dimostrano chiaramente proprio le conseguenze che vediamo in questi giorni del modello di integrazione interculturale francese, che ha tolto ogni simbolo religioso in nome di una laicità dello Stato che nei fatti diventa laicismo"

«Pretestuosa e tristemente ideologica la scelta di cancellare o camuffare il Natale per rispetto ad altre religioni».
Così il segretario generale della Cei monsignor Nunzio Galantino, nell’editoriale del numero di dicembre di “Vita pastorale”, ha commentato i casi della scuola elementare lombarda di Rozzano (dove il dirigente scolastico Marco Parma ha annullato i festeggiamenti natalizi per favorire l’integrazione, per poi dimettersi in seguito alle polemiche) e della scuola di pari grado di Sassari (la quale ha addirittura vietato la visita pastorale dell’arcivescovo monsignor Paolo Atzei, per rispetto nei confronti degli alunni non cattolici): «Quest’anno – spiega – avremo la possibilità di vivere il Natale nell’alveo di un altro evento ecclesiale di particolare valore, il Giubileo straordinario della misericordia che Papa Francesco ha fortemente voluto e proposto alla Chiesa intera. E il primo atto di misericordia che Dio compie verso di noi consiste proprio nel “farsi prossimo”, nel “farsi uno di noi”, nell’incarnazione del suo Figlio: ecco il mistero del Natale».
Ma misericordia, a detta del presule, è anche solidarietà, chiamata alla responsabilità e significa anche accoglienza e il Natale ne è l’esempio più luminoso: «Dal Natale, dunque, – aggiunge monsignor Galantino – vogliamo imparare cosa significhi misericordia e accoglienza, secondo la via che Gesù ci mostra con la sua vita. Dal Natale vogliamo attingere la forza per divenire testimoni credibili di questa “buona notizia”. È questo il Natale che ci auguriamo reciprocamente di poter vivere, per la gioia del mondo!».
Da qui la sua conclusione: «Lasciatemelo dire! – esclama il segretario generale della Cei – Se questo è il Natale, trovo pretestuosa e tristemente ideologica la scelta di chi, per “rispettare” altre tradizioni o confessioni religiose, pensa di cancellare il Natale o di camuffarlo scadendo nel ridicolo».
Sulla stessa linea dei vescovi anche l’Associazione italiana genitori: «L’inclusione – sottolinea Fabrizio Azzolini, presidente dell’Age – non passa per la cancellazione della storia, delle tradizioni e dei simboli fondanti e identitari di un popolo e di un Paese. Lo dimostrano chiaramente proprio le conseguenze che vediamo in questi giorni del modello di integrazione interculturale francese, che ha tolto ogni simbolo religioso in nome di una laicità dello Stato che nei fatti diventa laicismo».
Partendo da questo presupposto, l’associazione ha quindi chiamato ad esprimersi sul caso della scuola di Rozzano il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini: «Chiediamo – sollecita Azzolini – l’intervento ufficiale, chiaro e netto del ministro dell’istruzione sulla decisione di Marco Parma, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo “Garofani Rozzano”, che ha annullato in concerto di Natale degli alunni della primaria rinviandola a gennaio e trasformandola in Festa d’Inverno. Il preside non è il padrone assoluto della scuola».
Secondo l’associazione, il dirigente scolastico deve invece condividere scelte importanti, come questa, con tutta la comunità scolastica fatta da docenti, genitori e alunni: «Occorre – conclude il presidente dell’Age – preservare le tradizioni religiose e culturali della nostra società, non svuotarle, in modo che “il furore ideologico tutto resti fuori dalla scuola».