“L’inquinamento è responsabile di 430 mila morti premature in Europa”
"Nonostante i miglioramenti continui degli ultimi decenni - commenta Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Agenzia europea dell’ambiente -, l’inquinamento atmosferico incide ancora sulla salute degli europei, riducendo la qualità e l’aspettativa di vita. Esso riduce la durata di vita delle persone e contribuisce alla diffusione di gravi patologie quali malattie cardiache, problemi respiratori e cancro"
«Nonostante i miglioramenti continui degli ultimi decenni, l’inquinamento atmosferico incide ancora sulla salute degli europei, riducendo la qualità e l’aspettativa di vita».
Lo ha affermato ieri Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Agenzia europea dell’ambiente, commentando la diffusione della relazione 2015 sulla “Qualità dell’aria in Europa”, secondo cui l’inquinamento atmosferico è il principale fattore di rischio ambientale per la salute in Europa: «Esso – spiega la relazione – riduce la durata di vita delle persone e contribuisce alla diffusione di gravi patologie quali malattie cardiache, problemi respiratori e cancro».
Secondo la nuova relazione pubblicata ieri dall’Agenzia europea, l’inquinamento atmosferico continua a essere responsabile di oltre 430 mila morti premature in Europa: «La maggior parte degli abitanti delle città – approfondisce lo studio – continua a essere esposta a livelli di inquinanti atmosferici che l’Organizzazione mondiale della sanità non ritiene sicuri».
Il messaggio dell’Agenzia è giunto proprio nel giorno in cui a Parigi decollava la Conferenza mondiale sul clima (Cop21), che studia anche le ricadute dei mutamenti ambientali e climatici dovuti all’azione dell’uomo sulla salute.
Per l’Agenzia europea, gli inquinanti più problematici per la salute umana sono il particolato (Pm), l’ozono troposferico (O3) e il biossido di azoto (No2). Le stime dell’impatto sulla salute dell’Agenzia europea dell’ambiente parlano più precisamente di 432 mila morti premature in Europa nel 2012, un livello analogo alle stime degli anni precedenti.
Con dati record relativi all’Italia dove si sono verificati oltre 80 mila decessi, concentrati soprattutto nell’area della Pianura padana, soprattutto fra le aree di Milano e di Torino.
E l’inquinamento dell’aria pesa non solo sulla salute: «Ha infatti – conclude Bruyninckx – un impatto economico notevole, poiché aumenta i costi sanitari e riduce la produttività con la perdita di giorni lavorativi in tutti i settori dell’economia. Inoltre, gli inquinanti atmosferici hanno un effetto nocivo sulla vita vegetale e sugli ecosistemi».