Un minuto di preghiera per invocare il dono della pace
"È una proposta semplice - spiega Emilio Inzaurraga, coordinatore internazionale del Fiac - che rivolgiamo a tutti. Ciascuno può pregare lì dove si trova, seconda la sua tradizione religiosa. È un modo per ricordarsi che ciascuno di noi può essere strumento di pace"
Le prime a pregare per la pace sono state le Isole Tonga: quando le donne dell’Umofc (Unione mondiale delle organizzazioni femminili di Azione cattolica) si sono fermate in raccoglimento alle ore 13 di oggi nella capitale Nuku’alofa, in Italia era appena iniziato il nuovo giorno.
Nel secondo anniversario dell’incontro di preghiera voluto da Papa Francesco in Vaticano insieme al presidente israeliano Peres e a quello palestinese Abu Mazen per invocare il dono della pace, il Forum internazionale di Azione cattolica, l’Umofc, l’Azione cattolica italiana, l’Azione cattolica argentina e la Commissione nazionale Giustizia e pace della Conferenza episcopale argentina, propongono nuovamente l’iniziativa “Un minuto per la pace”.
I promotori dell’iniziativa “senza confini” spiegano: «Accogliendo l’invito costante di Papa Francesco a non stancarsi mai di pregare e operare per la pace, le organizzazioni promotrici invitano i propri aderenti e tutti gli uomini e le donne di buona volontà a fermarsi per un minuto alle ore 13 di oggi – al lavoro, in strada, a casa – per pregare per la pace».
Emilio Inzaurraga, coordinatore internazionale del Fiac e presidente della Commissione nazionale Giustizia e pace della Conferenza episcopale argentina, spiega: «È una proposta semplice che rivolgiamo a tutti. Ciascuno può pregare lì dove si trova, seconda la sua tradizione religiosa. È un modo per ricordarsi che ciascuno di noi può essere strumento di pace».
In Argentina alle 13 di oggi le campane di molte chiese di varie diocesi suoneranno per invitare i fedeli ad unirsi alla preghiera. Numerose le istituzioni e le organizzazioni che hanno aderito all’iniziativa, tra cui il Consiglio per la libertà religiosa, il Dipartimento per i laici, il Centro islamico della Repubblica argentina, gli Scout, la Comunità di Sant’Egidio, il Movimento dei Focolari, il Movimento familiare cristiano, la Federazione dei circoli degli lavoratori cattolici, l’Università cattolica argentina. L’Azione cattolica argentina ha invitato i docenti, nell’ambito del programma “Educare per la pace”, a realizzare delle iniziative per l’8 giugno che vanno dalla lettura di una poesia o dell’esecuzione di un canto a un flashmob con gli alunni.
A Roma l’appuntamento è stato all’udienza generale in piazza San Pietro, conclusasi poco fa, con un gruppo di giovani che simbolicamente rappresentano tutti i promotori. E poi alle 13, nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, ci sarà il momento di preghiera presieduto da monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione e coordinatore del Giubileo della misericordia.
Inoltre, l’iniziativa “Un minuto per la pace” arriverà anche a Betlemme, dove l’Ac locale invita a pregare nella Grotta della Natività. A Medellin (Colombia) i giovani, gli adulti e anche i più piccoli si sono preparati realizzando striscioni colorati: «A Bujumbura, la capitale del Burundi teatro negli ultimi mesi di ripetute violenze, si è appena concluso – spiegano gli organizzatori – un incontro dei responsabili e assistenti dei Movimenti di Azione cattolica che si uniranno nella preghiera dell’8 giugno e coinvolgeranno la popolazione attraverso la radio».
L’appello per la pace è disponibile quest’anno in più di 30 lingue: oltre a italiano, inglese, francese e spagnolo, anche arabo, ebraico, greco, birmano; nella lingua degli indios guarani dell’America latina e nella lingua hausa che si parla in Mali, l’ewe del Togo e il kikuyu del nord Kenya grazie alla collaborazione di tanti responsabili di vari Paesi. Per informazioni e materiali in varie lingue, è possibile visitare il sito web: www.catholicactionforum.org.