Una famiglia per una famiglia: quando la solidarietà diventa affido
"Per noi - spiega don Marco Pagniello, direttore della Caritas di Pescara-Penne -, questo progetto ha una forte valenza pedagogica e di animazione per il territorio e crediamo sia importante lavorare sul senso di comunità e di accoglienza tra famiglie. La solidarietà familiare ci consente di passare dalla prospettiva di famiglie oggetto di attenzione a quella di famiglie protagoniste nella condivisione di talenti e risorse"
Sono state numerose le famiglie pescaresi aderenti al progetto “Una famiglia per una famiglia”, il progetto di affido familiare a cui da oltre un anno partecipano Comune e Asl di Pescara, Caritas Italiana, Caritas diocesana e Fondazione Paideia con il patrocinio della Regione Abruzzo, a partecipare giovedì pomeriggio a “E… state in famiglia”.
Un momento di festa, svoltosi nella cornice del parco di Villa Sabucchi, anticipato da un tavolo tecnico per approfondire lo stato di avanzamento del progetto volto ad offrire ad una famiglia la possibilità di accogliere, temporaneamente, un minore nella propria casa prendendosi cura di lui in un momento in cui i suoi genitori sono impossibilitati a farlo.
Tutto questo, parallelamente, offre la possibilità alla famiglia naturale del minore di riorganizzare le proprie risorse, rimuovendo gli ostacoli che le rendono difficile il compito educativo, mentre gli affidatari attraverso un atto di solidarietà vivono un’esperienza umana irripetibile che li arricchisce interiormente: «Per noi – spiega don Marco Pagniello, direttore della Caritas di Pescara-Penne -, questo progetto ha una forte valenza pedagogica e di animazione per il territorio e crediamo sia importante lavorare sul senso di comunità e di accoglienza tra famiglie. La solidarietà familiare ci consente di passare dalla prospettiva di famiglie oggetto di attenzione a quella di famiglie protagoniste nella condivisione di talenti e risorse».
Durante la festa di giovedì, dunque, i componenti del tavolo tecnico del progetto hanno messo in luce le potenzialità di un lavoro che focalizza l’attenzione sul tema della prevenzione, consentendo di intervenire nelle situazioni di disagio prima che le problematiche assumano un carattere emergenziale. Una rinnovata attenzione al tema dell’accoglienza ha, inoltre, consentito di rafforzare le relazioni con alcuni partner territoriali e di scoprire nuove risorse disponibili a collaborare.
Fra di essi, un ruolo determinate viene svolto dal Servizio sociale del Comune di Pescara: «Grazie a progetti come questo – sottolinea Giuliano Diodati, assessore comunale alle Politiche sociali -, si riesce a dare a bambini e famiglie la possibilità di rigenerarsi, cercando di limitare al massimo la permanenza in istituto. Faremo sempre la nostra parte, applicando regole che funzionano quando la squadra è motivata e competente come questa. Lo faremo perché vedere un minore in difficoltà seguito da una famiglia, è per un’istituzione un modo per reintegrarlo in una vita sociale più aperta e con maggiori possibilità».
All’incontro era presente anche l’assessore regionale alle Politiche sociali della Regione Abruzzo Marinella Sclocco, che ha annunciato di aver inserito nel programma operativo del Fondo sociale europeo un’azione specificatamente dedicata alla presa in carico di famiglie da parte di altre famiglie: «Sono entusiasta dei risultati progettuali – conclude la Sclocco -, in riferimento ai contenuti innovativi e per il valore preventivo».
Per aderire alla rete di affido familiare o chiedere informazioni, è possibile contattare il Servizio sociale del Comune di Pescara, in piazza Italia 13, ai numeri 085 4283046, 4283044, 4283307 oppure via e-mail scrivendo a affidofamiliare@comune.pescara.it