Minori stranieri non accompagnati: “Legge conferisce dignità e ordine all’accoglienza”
"Visto che il 90 % dei minori non accompagnati sbarcati in Italia ha un’età compresa tra i 15 e i 17 anni - spiega Perego -, sarà importante anche attivare da subito la formazione, oltre che di tutori adulti, anche di famiglie affidatarie disposte ad accogliere adolescenti, con un impegno preciso dei servizi territoriali. Non si potrà, infine, non attivare percorsi per un ulteriore accompagnamento a coloro che arrivano alla maggior età, fino a favorire un’autonomia. La sicurezza dei minori senza famiglia, in questo modo, sarà più garantita. Un segnale importante sul piano della politica italiana ed europea"
C’è soddisfazione tra le associazioni e le organizzazioni umanitarie impegnante nell’accoglienza e nell’assistenza dei migranti, per l’approvazione definitiva da parte del Parlamento della proposta di legge C 1658-B “Disposizioni in materia di misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati” (Msna) avvenuta ieri: «È un importante passo avanti – commenta Giacomo Guerrera, presidente Unicef Italia – per i bambini migranti e rifugiati che sono fuggiti da situazioni invivibili e arrivati in Italia pieni di speranza per un futuro».
Solo nel 2016, 25.850 bambini e adolescenti non accompagnati e separati sono arrivati nel nostro Paese – più del doppio rispetto ai 12.360 del 2015, il 91% di tutti i 28.200 minorenni che hanno raggiunto l’Italia. Il disegno di legge – conosciuto anche come “Legge Zampa” – introduce una serie di modifiche alla normativa vigente in materia di minori stranieri non accompagnati, con l’intento di definire un sistema nazionale organico di protezione e accoglienza dei Msna.
L’Unicef Italia ha seguito fin dall’inizio l’iter parlamentare del provvedimento, al cui miglioramento ha contribuito, insieme alle altre associazioni che in Italia si occupano della condizione di questa categoria particolarmente vulnerabile di minorenni: «Con l’entrata in vigore della nuova legge – precisa l’Unicef – continueremo a supportare le istituzioni e la società civile per migliorare le condizioni dei bambini migranti e sostenerli nel loro percorso verso un futuro».
Tra le misure previste, i minorenni stranieri non accompagnati e/o separati non sono soggetti a respingimento alla frontiera, senza alcuna eccezione; è ridotto il termine massimo di trattenimento dei minori nelle strutture di prima accoglienza (da 60 a 30 giorni); le procedure per l’accertamento dell’età vengono migliorate e uniformate; viene stabilito un sistema organico di accoglienza dei minorenni stranieri non accompagnati, che soddisfi gli standard minimi delle strutture residenziali per minorenni; viene esteso l’utilizzo di mediatori culturali qualificati col compito di comunicare e tradurre i bisogni di questa categoria di minorenni particolarmente vulnerabili; viene promossa la figura dell’affido familiare, così come la nomina puntuale di tutori volontari per questi minorenni; vengono rafforzati alcuni dei diritti riconosciuti ai bambini non accompagnati, come quello all’assistenza sanitaria, all’istruzione, alla piena attuazione delle garanzie processuali; viene istituito un sistema informativo nazionale dei minori non accompagnati presso il ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Anche Save the children plaude al provvedimento: «Grazie al via libera di oggi della Camera – sottolinea Raffaella Milano, direttore dei Programmi Italia-Europa dell’ong -, la legge che garantisce la protezione e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è finalmente diventata realtà e l’Italia può dirsi orgogliosa di essere il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i piccoli prima di tutto bambini, a prescindere dal loro status di migranti o rifugiati».
Nel 2016 più di 25.800 minori, tra cui anche bambini con meno di dieci anni di età, sono arrivati in Italia via mare soli, senza genitori o figure adulte di riferimento al loro fianco, più del doppio rispetto al 2015 quando erano 12.360. Dall’inizio dell’anno, secondo le stime di Save the Children, sono giunti oltre 3.360 minori, di cui almeno 3 mila non accompagnati.
Quella di ieri, dunque, è stata una giornata storica per i diritti di tanti minori vulnerabili: «Armonizzando la normativa sulla protezione dei minori e quella sull’immigrazione – precisa la Milano -, il testo unico approvato alla Camera recepisce infatti pienamente i principi fondamentali della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, garantendo così ai minori stranieri non accompagnati – quelli già presenti in Italia e quelli che arriveranno quest’anno – la protezione e le opportunità di inclusione di cui hanno bisogno. Ora il nostro impegno sarà volto ad ottenere una piena e rapida attuazione della legge, per uscire definitivamente da una logica emergenziale e poter contare, d’ora in avanti, su un sistema strutturato e organico».
Nell’ambito cattolico, per la Fondazione Migrantes l’approvazione della nuova legge sui minori non accompagnati è un importante passo avanti nella tutela di uno dei tasselli più fragili di un mondo in fuga, come sottolineato da Papa Francesco nel messaggio per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato 2017: «Dal 2014 a oggi – aggiunge il direttore generale monsignor Gian Carlo Perego -, sono stati oltre 50 mila i minori non accompagnati sbarcati sulle nostre coste che, troppe volte, non hanno ottenuto una immediata tutela e protezione in un contesto familiare, come si ricorda nel Report sull’asilo 2017 pubblicato dalla Fondazione Migrantes e dedicato in particolare ai minori non accompagnati».
Secondo monsignor Perego, la legge aiuta a superare, anzitutto, la precarietà e la straordinarietà – spesso in grandi centri più simili a orfanotrofi che a luoghi familiari – dell’accoglienza di minori non accompagnati, prevedendo una immediata tutela e una serie di azioni che salvaguardino il superiore interesse del minore. Non solo: «Visto che il 90 % dei minori non accompagnati sbarcati in Italia ha un’età compresa tra i 15 e i 17 anni – aggiunge -, sarà importante anche attivare da subito la formazione, oltre che di tutori adulti, anche di famiglie affidatarie disposte ad accogliere adolescenti, con un impegno preciso dei servizi territoriali. Non si potrà, infine, non attivare percorsi per un ulteriore accompagnamento a coloro che arrivano alla maggior età, fino a favorire un’autonomia. La sicurezza dei minori senza famiglia, in questo modo, sarà più garantita. Un segnale importante sul piano della politica italiana ed europea».
Il nuovo testo unico che tutela i diritti dei minori stranieri non accompagnanti, è stato definito un grande passo avanti anche dall’Area immigrazione di Caritas Italiana: «È stato il risultato – ricorda il responsabile Oliviero Forti – di un lungo percorso che ha visto tutte le organizzazioni impegnate in un’attività di advocacy istituzionale anche faticosa a tratti, ma evidentemente fruttuosa. Si tratta di una legge unica nel suo genere in Europa, perché restituisce dignità e ordine al sistema di tutela e di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, che mancava nel nostro Paese».
Se poi si guarda alla cifre – oltre 25 mila giovani arrivati in Italia lo scorso anno -, per il responsabile dell’area immigrazione di Caritas italiana non solo c’era bisogno di una legge come questa, ma era anche molto urgente: «Abbiamo dato una grande prova come Paese – riconosce Forti – in un giorno, peraltro, particolare. Il Senato ha approvato il decreto Minniti-Orlando che, al contrario, riporta indietro l’Italia, perché associa il tema della migrazione a quello della sicurezza».
Insomma, ieri si è fatto un passo avanti e uno indietro: «Il tutto – conclude il responsabile dell’Area immigrazione di Caritas Italiana -, è legato al fatto che attualmente non c’è chiarezza rispetto al tema delle migrazioni, che è molto complesso e trasversale. Sui minori c’è grande attenzione e sensibilità, come è giusto che sia, ma vorremmo altrettanta attenzione e sensibilità verso quelli che oggi sono criminalizzati e definiti irregolari, mentre sono semplicemente persone che fuggono da guerre, fame e mancanza di diritti. Costoro devono essere presi a cuore tanto quanto bambini e ragazzi. Speriamo, perciò, che la legge sui minori stranieri non accompagnati funga da esempio per un’azione più vigorosa, a tutela dei tanti migranti, non minori, che continuano ad arrivare nei nostri territori».