Asimmetrie: il progetto che svela la tratta, ascolta e reinserisce le vittime
"Non ci interessa l’assistenzialismo - sottolinea Vincenzo Castelli, presidente dell'associazione On the road -, ma accompagnare questi bisognosi affinché rialzino la testa e diventino cittadini autonomi, in grado di avere una casa e pagare le tasse come tutti"
Far emergere il fenomeno della tratta di esseri umani, che a Pescara è presente soprattutto sotto forma di prostituzione e accattonaggio, prendere in carico le vittime negli sportelli Drop in center, accoglierli in ambito residenziale e reinserirli in quello socio-lavorativo.
È questo l’obiettivo audace che si prefigge il progetto Asimmetrie, Azione di sistema integrato multiregionale medio-adriatico contro la tratta e lo sfruttamento e per l’Inclusione socio-lavorativa delle vittime, co-finanziato dal Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri per un totale di 1.200.000 euro e attuato dall’associazione On the road in Abruzzo, Marche e Molise.
Solo per la città di Pescara, dove ieri l’associazione presieduta da Vincenzo Castelli ha firmato il relativo protocollo d’intesa con il sindaco Marco Alessandrini, il progetto investirà 225 mila euro: «Ma al di là dei numeri – esordisce Antonella Allegrino, assessore comunale alle Politiche sociali -, il tema centrale è l’attività che stiamo svolgendo. I dati che emergono dal primo report sono importanti per comprendere il fenomeno sulla fascia adriatica da Silvi a Francavilla».
Per lo sfruttamento della prostituzione, in strada e indoor (in casa), questo tratto di litorale è stato perlustrato dall’unità di strada che nei primi sei mesi di progetto, partito lo scorso settembre per terminare a fine anno, ha avuto 674 contatti da cui sono risultate coinvolte 208 persone (87% donne, 5,3% transessuali, 5,3% uomini, 1,9% travestiti e 0,5% in transizione dal sesso maschile a femminile).
Di queste il 41,8% è di nazionalità rumena, di cui il 5,5% di etnia rom rumena, mentre il 23,1% è di nazionalità nigeriana: «Molte di queste persone – racconta Vincenzo Castelli, presidente di On the road – le incontriamo nei nostri Drop in center, come il Centro Train de vie, offrendo loro percorsi differenziati per uscirne per poi inserirle in percorsi di accoglienza residenziale. A inizio mese, abbiamo aperto a Pescara una casa con 5 posti letto, ma altri 10 sono disponibili altrove».
Un’altra unità di strada ha invece seguito il fenomeno dell’accattonaggio specie a Pescara, rilevando 72 persone dedite in particolare al menguel (l’elemosina). Il 74% è di sesso maschile, il 67% di nazionalità rom rumena: «Non ci interessa l’assistenzialismo – conclude Castelli -, ma accompagnare questi bisognosi affinché rialzino la testa e diventino cittadini autonomi, in grado di avere una casa e pagare le tasse come tutti».