Movimento per la vita: “8.301 bambini salvati dall’aborto nel 2016”
Nel nostro Paese sono nati nell’anno appena trascorso 474 mila bambini, mentre fino a poco tempo fa la cifra superava il milione: "L’Italia, in altre parole - ammonisce il demgrafo Giancarlo Blangiardo -, in termini di denatalità, è ai minimi registrati dall’unità d’Italia ad oggi ed è all’avanguardia in fatto di denatalità tra i Paesi europei. Se andiamo avanti così, nel 2060 avremo due milioni e mezzo di persone con più di 90 anni, in un Paese di 60 milioni di abitanti"
«8.301 bambini salvati, 13 mila gestanti assistite durante la gravidanza, quasi 18 mila donne aiutate anche se non gestanti. Possibilità di rifugio e di accoglienza per donne vittime di pressioni per abortire o, comunque, oggetto di violenza. Una rete di ascolto per chiamate di emergenza attiva h 24 per 365 giorni all’anno». Sono i principali dati che fotografano l’attività dei 349 Centri di aiuto alla vita, del servizio di emergenza “SosVita”, e delle 41 case di accoglienza operanti sul territorio nazionale nel 2016.
Lo ha affermato il deputato Gian Luigi Gigli, presidente del Movimento per la vita Italiano, durante la conferenza stampa svoltasi nei giorni scorsi alla Camera per la presentazione dei dati sulle attività dei Centri di aiuto alla vita (Cav) svolte nel 2016, illustrate insieme al collega Mario Sberna e a Giancarlo Blangiardo, ordinario di demografia all’Università di Milano Bicocca: «I dati – osserva Gigli – testimoniano che prevenire l’aborto è possibile se davvero si offrono alternative a donne spesso costrette dal bisogno, dalla solitudine o dall’ignoranza».
Aggiunge Blangiardo: «Il dossier sui dati Cav offre uno spaccato sociologico, oltre che demografico, delle situazioni di difficoltà per chi oggi vuole portare avanti una gravidanza. In particolare, fotografa la situazione di costrizione e di ignoranza di molte donne immigrate. È interessante che il significato positivo della vita che nasce sia presente tra molte giovani, essendo ben il 20% le utenti dei Cav tra i 18 e i 24 anni; e lascia ben sperare anche il fatto che il partner-uomo si dichiari contrario all’aborto nel 36% dei casi. Ma questi dati dimostrano anche il disinteresse dei consultori familiari per la prevenzione dell’aborto, visto che la percentuale dei casi segnalati ai Cav da parte dei consultori è solo del 6%».
Successivamente, il demografo ha sfatato un mito di natalità corrente: «I bambini stranieri – sottolinea l’ordinario di demografia all’Università di Milano Bicocca – non ci salvano. Si sottolinea che nel 2016 sono nati 69 mila stranieri, ignorando però i circa 90 mila bambini che non sono venuti al mondo grazie agli aborti effettuati».
Questo il grido d’allarme dell’esperto, che ha ricordato come nel nostro Paese sono nati nell’anno appena trascorso 474 mila bambini, mentre fino a poco tempo fa la cifra superava il milione: «L’Italia, in altre parole – ammonisce il professor Giancarlo Blangiardo -, in termini di denatalità, è ai minimi registrati dall’unità d’Italia ad oggi ed è all’avanguardia in fatto di denatalità tra i Paesi europei. Se andiamo avanti così, nel 2060 avremo due milioni e mezzo di persone con più di 90 anni, in un Paese di 60 milioni di abitanti».
Una situazione, quest’ultima, ritenuta pericolosa e da arginare, per scongiurare un futuro ancora più nero: «Per questo – conclude il demografo, che ha ricordato l’attività dei Cav, che dal 1975 ad oggi hanno salvato dall’aborto oltre 190mila bambini e solo quest’anno, ne ha fatti nascere in media 40 per ogni Cav -, far nascere un bambino mai come oggi è importante». Le gestanti assistite sono state circa 13 mila nel 2016, corrispondenti a una media di 63 gestanti per Cav.